Gela. L’accordo concluso davanti al prefetto Carmine Valente che avrebbe dovuto permettere a novanta operai delle società Smim e Tucam di entrare a far parte degli organigrammi di Sicilsaldo ed Ergo Meccanica si è ufficialmente impantanato.
Evidente appare la distanza tra le richieste sindacali e le offerte arrivate soprattutto dai manager di Ergo Meccanica. Adesso, gli operai si sono rivolti al primo cittadino Angelo Fasulo.
Una delegazione, insieme al segretario provinciale della Fiom Orazio Gauci, l’ha incontrato per chiedere di fare da garante rispetto all’attuazione dell’accordo prefettizio. In base ai tempi definiti solo lo scorso mese, gli operai sarebbero già dovuti transitare nelle nuove aziende dopo la perdita dei contratti quadro da parte di Smim e Tucam. Successivamente, sarebbe stato il turno dei lavoratori inseriti nel bacino di disponibilità. Tutto, però, sembra tacere. Durante l’incontro, il sindaco si è impegnato a chiedere l’immediata fissazione di un incontro in prefettura a Caltanissetta.
Sarà sufficiente? Gli operai lamentano il tentativo da parte dei nuovi gruppi societari di non voler dare riconoscimento ai contratti di secondo livello e, quindi, alle relative indennità fissate. Situazione ancor più caotica nelle fila di Smim: l’azienda ha scelto di prorogare la cassa integrazione in deroga almeno fino a dicembre. Allo stato attuale, il futuro dell’accordo concluso in prefettura sembra proprio vacillare. Per questa ragione, gli operai pensano di ritornare in strada dopo i blocchi delle scorse settimane.
Intanto, i segretari sindacali dei chimici incontreranno mercoledì i vertici di raffineria per fare un primo quadro della situazione dopo il sì alle percentuali d’emissione arrivato dai tecnici ministeriali. Venerdì, sarà il turno degli imprenditori titolari di società aderenti a Legacoop: sono stati convocati per cercare di capire quale immediato futuro li attenda e quali spiragli vi siano per l’intero indotto della fabbrica di contrada Piana del Signore.