Caso Agroverde, cento espropriati dagli avvocati: pronto il ricorso al Tar

 
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Gela. Sono già cento gli ex proprietari di terreni nelle contrade Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio pronti ad agire in giudizio contro l’ente comunale nella complessa vicenda degli espropri che avrebbero dovuto consentire l’avvio dei lavori per il polo fotovoltaico Agroverde.

Stando ai numeri ufficiali, sarebbero in totale 353 gli espropriati.
“In realtà – spiega Saverio Girgenti uno dei legali che rappresentano gli ex possidenti della zona – non è corretto parlare di espropriati. Non hanno mai ricevuto alcun provvedimento ufficiale d’esproprio. Sicuramente, siamo davanti ad una procedura amministrativa che ha dimostrato tutti i suoi limiti”.
Gli ex proprietari, in ogni caso, chiedono di essere risarciti: hanno perso i terreni, già profondamente mutati dopo i primi lavori di sbancamento, senza ottenere le indennità concordate. I cento che hanno scelto di agire in giudizio lo faranno non solo con il pool legale che sta seguendo la vicenda, dopo aver ottenuto tutti i documenti della procedura a seguito di un provvedimento del tribunale amministrativo di Palermo, ma anche per il tramite dell’associazione di consumatori Adiconsum, entrata in scena grazie all’interessamento dei sindacalisti della Cisl locale.
Una vicenda decisamente complicata quella del polo fotovoltaico voluto dalla cooperativa Agroverde, i cui responsabili rimangono comunque fiduciosi sulla possibilità di riavviare i cantieri dopo la rescissione del contratto con i manager di Radiomarelli che avrebbero dovuto finanziare le opere. Con l’avvento del mese di settembre i ricorsi giudiziari al Tar di Palermo inizieranno ad essere depositati proprio dagli avvocati che rappresentano i molti ex proprietari rimasti a bocca asciutta. Tra i legali, ci sono lo stesso Saverio Girgenti e i colleghi Guglielmo Piazza e Angelo Cascino. “Una cosa è certa – conclude Girgenti – i ricorsi verrà presentati contro l’ente comunale. E’ inevitabile perché si tratta del soggetto che ha autorizzato il via ai lavori e, comunque, avrebbe dovuto espropriare i terreni dopo la dichiarazione di pubblica utilità votata dal consiglio comunale”. La vicenda del mega polo fotovoltaico, almeno per il momento, si condisce di nuovi ingredienti giudiziari.

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