Gela. Il Movimento cinque stelle fissa a nove il numero dei liberi consorzi escludendo categoricamente quello di Gela. La notizia diramata dalla segreteria regionale dei “grillini”, supportata dai capogruppo all’Ars di Pd, Pdl e Udc intervenuti sulla riforma delle province, in città ha fatto indignare quasi tutti.
A sorpresa, tra chi comincia a sentire l’odore della beffa spunta il nome di Giuseppe Lo Monaco, il candidato del M5S che per due volte ha solo assaporato il gusto della vittoria elettorale. “Ne abbiamo parlato – assicura Lo Monaco – Siamo per l’istituzione del consorzio di Gela che sicuramente non è un carrozzone. Se cosi fosse sarebbe carrozzone il libero consorzio di Caltanissetta insieme a quello di Enna. Bisogna capire come si evolve la situazione. Nel nostro disegno di legge, depositato all’Ars, di certo si parla di Gela. Voglio andare in fondo alla questione e capire se è stata fatta confusione”. Non è di certo confuso il comitato Gela provincia retto da Filippo Franzone, da anni impegnato per l’istituzione di Gela quale decima provincia siciliana con l’unica proposta di legge popolare supportata da quasi 19 mila firme e bocciata all’Ars. “Ci risiamo – E’ dura di questi tempi avere a che fare con la politica, ancor più dura è capire le intenzioni di chi dovrebbe rappresentare il nuovo ed invece non è altro che la brutta copia del vecchio. L’incontro voluto dal “cittadino” nisseno e capogruppo all’Ars del M5S, Giancarlo Cancelleri, nel proprio Comune (Caltanissetta), è fatto per tranquillizzare i nisseni sulla futura sorte della provincia di Caltanissetta. Quello che si intuisce è la patriottica difesa e conservazione di un privilegio, quello del mantenimento dell’attuale assetto territoriale delle nove province. Alla faccia del cambiamento. “I liberi consorzi saranno nove, e saranno aderenti agli attuali assetti di contiguità territoriale tra i capoluoghi e i relativi comuni – assicura il capogruppo all’Ars, Giancarlo Cancelleri – Fuori discussione la creazione di consorzi quali quello di Gela, Messina o ancora di atri carrozzoni. I sindaci – ha aggiunto Cancelleri- sono l’avamposto di quello che deve diventare una bella e nuova realtà. Saranno chiamati a rappresentare le istanze dei propri territori, dialogando quotidianamente con gli amministratori ed i cittadini di un’area che conoscono già, potendo però intervenire direttamente. È una riforma che fa paura – conclude il capogruppo M5s – ma apre una stagione di discussione e confronto che fa solo bene. Non ci devono spaventare i cambiamenti”.