Campagne, crisi senza fondo: "Niente acqua per i campi ma proliferano i pannelli fotovoltaici, pensiamo a una denuncia"
La produzione segna il passo e tanti operatori non vedono la luce in fondo al tunnel, anzi il buio diventa pesto. In una situazione critica, il rovescio della medaglia è la proliferazione delle autorizzazioni per installare impianti agrofotovoltaici
Gela. Una crisi senza fine, che abbiamo più volte descritto, e che continua a pesare enormemente sul destino di un intero comparto economico, quello agricolo. La carenza idrica è ormai strutturale e le dighe del territorio, di fatto, è come se non ci fossero più. “Abbiamo saputo, di recente – dice Liborio Scudera che spesso si fa voce per conto di tanti operatori locali – che il Consorzio di bonifica è stato autorizzato a prelevare circa 150mila metri cubi di acqua da Cimia. Ma per fare cosa? Non bastano forse neanche per una giornata”. La produzione segna il passo e tanti operatori non vedono la luce in fondo al tunnel, anzi spesso il buio diventa pesto. In una situazione decisamente critica, il rovescio della medaglia è la proliferazione delle autorizzazioni per installare impianti agrofotovoltaici, in aree agricole. “Quella dell'agrofotovoltaico è solo una scusa per ottenere le autorizzazioni – aggiunge Scudera – teoricamente, la produzione agricola dovrebbe convivere con i sistemi fotovoltaici. Ma senza acqua cosa si può produrre? Rimane solo una distesa di pannelli fotovoltaici”. Una stortura che va avanti da anni. Quando l'acqua c'è, in casi veramente sporadici, la rete di tubazioni non regge la pressione e si generano guasti costanti. Sembra una strada senza uscita e così molti operatori gettano la spugna. Di recente, abbiamo riferito della denuncia formalizzata davanti alle forze dell'ordine da un proprietario agricolo locale, Angelo Mancuso. Si è rivolto alle forze dell'ordine e alla procura, segnalando omissioni gravissime da parte della Regione. “Ha fatto bene – sottolinea Scudera – come associazione “Santa Maria”, che raggruppa tanti operatori gelesi e niscemesi, non escludiamo un'azione di questo tipo. Vogliamo denunciare perché stiamo gradualmente perdendo tutti i nostri investimenti, a causa di autorità regionali e nazionali che fino a oggi non hanno trovato soluzioni. Se ci fosse uno spiraglio all'orizzonte, saremo i primi a crederci. Però, non si intravede nulla di tutto questo”. L'amministrazione comunale, attraverso interlocuzioni con l'assessorato regionale all'energia, ha avuto riscontri almeno sui lavori per l'interconnessione Cimia-Disueri. Però, davanti a uno scenario quasi catastrofico, le soluzioni sembrano ancora assai distanti.
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