Gela. “Il peggiore dei trasformismi politici”. Il segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina non usa altre definizioni per commentare l’arrivo in giunta di un suo ex compagno di partito, l’avvocato Giuseppe Licata che dopo la rottura fu tra i “ribelli” del contro-congresso, che avrebbero voluto prendersi la guida democratica. Licata e altri ex dem, molti passati poi in Sicilia Futura, non riuscirono nell’intento, preferendo altri lidi. Adesso, l’ex consigliere provinciale è un nuovo assessore del sindaco Domenico Messinese. “Siamo arrivati al punto che quasi ci si vanta di aver sostituito la politica con una sorta di calciomercato – continua Di Cristina – dove si passa da una squadra all’altra, senza troppi problemi”. Una giunta che corre verso quale rifugio politico? “Per me, il sindaco – aggiunge – sta creando una specie di papocchio di centrodestra. A questo punto, dovrebbero dire pubblicamente da chi sono appoggiati. Chi sono questi giovani di centrodestra e centrosinistra? Facciano i nomi”.
I dem, a breve, dovranno prendere una posizione chiara davanti alla nuova “onda” della sfiducia, che potrebbe far arrivare la mozione in aula entro settembre. “Credo ci siano le condizioni politiche affinché la mozione arrivi in consiglio e questa volta con numeri certi – prosegue il segretario – è chiaro che noi siamo per la fine anticipata di questa esperienza amministrativa fallimentare”. Di Cristina dovrà sistemare qualcosa anche tra i suoi e ieri sera c’è stato un incontro in città, piuttosto informale, con il segretario provinciale Giuseppe Gallè. Saranno comunque i vertici locali a decidere se accelerare sulla sfiducia, seguendo una fronda che ormai tocca centrodestra e centrosinistra.
