Gela. La contestazione iniziale era di truffa aggravata a danno dello Stato, per somme complessive vicine ai 350 mila euro. Si è concluso con un’assoluzione invece il dibattimento a carico del titolare di una cartoleria locale. Al centro delle verifiche, risalenti ad alcuni anni fa, decine di operazioni svolte attraverso il bonus “18app”, destinato agli studenti per l’acquisto di tutto ciò che riguarda la loro formazione scolastica e culturale. Secondo i pm della procura, l’imputato avrebbe fatto passare per transazioni coperte dal bonus anche operazioni diverse, violando la normativa o comunque i limiti posti. Il pm Tiziana Di Pietro ha concluso con la richiesta di condanna a due anni e un mese di reclusione.
La difesa, sostenuta dai legali Joseph Donegani e Francesco Mascali, ha invece perorato una via ricostruttiva diversa, escludendo irregolarità nelle operazioni o forzature volte a violare la normativa. Nel corso dell’attività investigativa venne disposto il blocco di somme per oltre trecentomila euro, sempre a carico dell’esercente. I legali hanno condotto una disamina sulle disponibilità dell’attività commerciale e sul materiale venduto attraverso l’agevolazione del bonus studenti. Il giudice Serena Berenato, a conclusione, ha emesso un dispositivo di assoluzione.