Gela. Il blitz “Ianus”, coordinato dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, ha permesso di ricostruire la nuova base portante dei clan di Cosa nostra, attraverso le famiglie Rinzivillo ed Emmanuello. Sono stati eseguiti oltre cinquanta provvedimenti restrittivi e sono più di settanta gli indagati. A conclusione degli interrogatori, le difese si sono rivolte ai giudici del riesame. Nella quasi totalità, in primis rispetto alle posizioni ritenute di vertice nell’organizzazione, tutti i provvedimenti di custodia cautelare sono stati confermati. Annullamenti si sono avuti solo per singoli capi. Anche ieri, si sono tenute udienze davanti ai giudici del riesame nisseno. I ricorsi proposti nell’interesse degli indagati, in prevalenza, non sono stati accolti, con la piena conferma dell’ordinanza. L’annullamento è stato invece deciso per il trentanovenne Massimiliano Astuti, rappresentato dall’avvocato Rosario Prudenti. Per lui, è stata indicata la scarcerazione e il ritorno in libertà. Annullamenti per la contestazione di mafia sono stati decisi per Salvatore Azzarelli, Rocco Grillo e Giuseppe Domicoli, quest’ultimo considerato dagli inquirenti uno dei punti fermi per il traffico di droga. Sono tutti assistiti dall’avvocato Davide Limoncello. Le misure eseguite rimangono però confermate.
E’ venuto meno il divieto di dimora a Caltanissetta e Reggio Calabria che era stato posto a carico del ventisettenne calabrese Raffaele Pepè, assistito dal legale Giovanni Lomonaco.