Blitz "Ianus", l'affare della droga: dopo condanne in abbreviato depositate motivazioni

Sono state depositate le motivazioni

22 agosto 2025 18:25
Blitz "Ianus", l'affare della droga: dopo condanne in abbreviato depositate motivazioni -
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Gela.  Già pochi giorni dopo la lettura del dispositivo, avvenuta a luglio, il gup del tribunale di Caltanissetta Lorena Santacroce ha depositato le motivazioni, legate al procedimento “Ianus”, definito in abbreviato dallo stesso magistrato. Più di mille pagine, per delineare le ragioni alla base delle oltre trenta condanne pronunciate. Sono state otto, invece, le assoluzioni. I poliziotti, coordinati dalla Dda nissena, agirono su quello che venne ritenuto l'affare principale controllato dai clan di Cosa nostra, Emmanuello e Rinzivillo, quello del traffico di droga. Il giudice, a conclusione del procedimento, sostanzialmente per tutte le posizioni ha escluso l'ipotesi mafiosa, individuando però le contestazioni imperneate sul traffico di sostanze stupefacenti. Le pene più pesanti, a venti anni di detenzione ciascuno, toccano le posizioni di Giuseppe Pasqualino e Salvatore Mirko Rapisarda, ritenuti tra i riferimenti principali del traffico di sostanze stupefacenti. Sedici anni e quattro mesi per un altro imputato collocato nella struttura portante del traffico di droga, Giuseppe Domicoli. Quindici anni e sei mesi di reclusione a Salvatore Nocera. Undici anni e quattro mesi a Giuseppe Borgese. Nove anni e nove mesi a Diego Milazzo, nove anni e quattro mesi per Giuseppe Sicurella, nove anni e un mese per Angelo Lorefice, nove anni a Fabio Palumbo. Otto anni e dieci mesi a Salvatore Azzarelli e Rocco Grillo, otto anni e nove mesi a Mohamed Omar, otto anni a Rocco Rinzivillo (1989), otto anni e due mesi in continuazione per Vincenzo Romano, sette anni a Manuel Ieva, sei anni e otto mesi per le posizioni di Antonio Rapicavoli e Carmelo Scilio, sei anni e due mesi a Giuseppe Sinatra, sei anni a Crocifisso Di Gennaro (era indicato ai vertici del gruppo degli Emmanuello), cinque anni e quattro mesi per Luca Marino, cinque anni e due mesi per Giuliano Scordino, quattro anni e otto mesi a Emanuele Pantano, quattro anni e cinque mesi a Massimiliano Astuti, quattro anni ad Alberto Pasquale Di Dio, quattro anni in continuazione al collaboratore di giustizia Calogero Peritore, quattro anni anche ad Antonio Sollazzo e Salvatore Taormina, tre anni e sette mesi per Alessandro Peritore, tre anni e quattro mesi a Nicola Palena, tre anni a Giuseppina Bonanno, Giacomo Di Noto e Graziana Domicoli, due anni e sei mesi per il collaboratore di giustizia etneo Salvatore Castorina, due anni a Luigi Scuderi, Giuseppe Verdelli. Assolti Alessandro Pellegrino, Dario Gagliano e Salvatore Mezzasalma (difesi dai legali Flavio Sinatra e Gioacchino Marletta), Rocco Rinzivillo (1978) (con il legale Rosario Prudenti), Giuseppe Alaimo (con i legali Giuseppe D'Acqui' e Giacinto Paci), Daniele Mangiagli (con l'avvocato Franca Auteri), Vincenzo Scerra (rappresentato dall'avvocato Adriano Falsone) e Giuseppa Lauretta (difesa dal legale Danilo Tipo). Nel complesso, l'ipotesi mafiosa avanzata dall'accusa non ha trovato un vero e proprio riconoscimento ma sono state emesse condanne pesanti soprattutto rispetto ai fatti di droga. Altri imputati ne rispondono in dibattimento davanti al collegio penale del tribunale di Gela. Tra le parti civili, c’è il Comune di Gela, su mandato dell’amministrazione, rappresentato dall’avvocato Giusy Ialazzo. Sono parti civili inoltre il Ministero dell’interno, attraverso l’Avvocatura dello Stato (con il legale Giuseppe Laspina), il Comune di Canicattì e un’associazione antiracket. Con il deposito delle motivazioni scatta il termine per l'eventuale ricorso in appello. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Davide Limoncello, Carmelo Tuccio, Angelo Cafà, Cristina Alfieri, Rocco Cutini, Domenico Cacocciola, Maria Lucia D’Anna, Salvatore Bruzillà, Dario Polizza Favaloro, Salvatore Pace, Giuseppe Cascino, Luigi Zinno, Andrea Giannino, Alfonso Abate, Luca Cianferoni, Antonio Montana, Calogero Meli, Debora Speciale, Gioacchino Mule’, Salvatore Pennica, Salvo Macrì, Nicoletta Cauchi, Giovanni Lomonaco, Gaetano Rizzo, Giovanni Salvaggio, Calogero Lo Giudice, Fabrizio Bellavista, Paolo Ingrao, Matteo Anzalone, Rosanna D’Arrigo e Teresa Raguccia. 

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