Gela. Proseguono gli interrogatori degli indagati nell’inchiesta “Ianus”. Anche oggi, i coinvolti sottoposti a misura si sono presentati davanti al gip del tribunale di Caltanissetta. Il trentatreenne Alessandro Pellegrino, considerato ai vertici del gruppo Emmanuello retto da Crocifisso Di Gennaro, ha risposto alle domande, assistito dal legale Giacomo Ventura. Ha respinto le pesanti contestazioni che gli vengono mosse. Per i pm della Dda di Caltanissetta e per i poliziotti, si sarebbe occupato di monitorare l’affare della droga per conto del clan. Si è avvalso della facoltà di non rispondere ma con dichiarazioni spontanee Salvatore Azzarelli ha escluso di aver fatto parte di un’organizzazione per il traffico di droga. Difeso dall’avvocato Davide Limoncello, ha anche sottolineato che una delle contestazioni mosse era già stata avanzata nell’indagine “Smart working” e il gip ha disposto la revoca della misura ma solo per il capo d’accusa. Rimane detenuto per le altre imputazioni. Ha escluso l’ipotesi dell’estorsione il trentaquattrenne Giuseppe Domicoli, a sua volta assistito dal legale Davide Limoncello. In base a quanto emerge dall’ordinanza, avrebbe minacciato un esercente e il suo legale che avevano avviato un’azione per il recupero di un credito vantato nei confronti di suoi familiari. Avrebbe spiegato che buona parte delle somme era già stata coperta. A suo carico ci sono diversi capi di accusa per il traffico di droga. Si è invece avvalso della facoltà di non rispondere il trentunenne Rocco Grillo. Attraverso dichiarazioni spontanee, il quarantacinquenne Fabio Palumbo, rappresentato dal legale Salvo Macrì, ha escluso di essersi mai occupato della gestione di piantagioni di marijuana nei dintorni della città. Ha confermato di conoscere Giuseppe Pasqualino, per vincoli familiari. Non avrebbe avuto invece rapporti con gli altri indagati. Pasqualino è considerato uno dei coinvolti più vicino al presunto boss dei Rinzivillo, il cinquantunenne Giuseppe Tasca. Si è avvalso della facoltà di non rispondere pure il trentanovenne Massimiliano Astuti, assistito dal legale Rosario Prudenti.
Ha invece voluto rilasciare dichiarazioni spontanee il trentacinquenne Salvatore Nocera. E’ stato arrestato a Trieste, dove si trovava per ragioni di lavoro, ed è detenuto in carcere. Difeso dal legale Giuseppe Cascino, sempre con dichiarazioni spontanee ha voluto precisare la sua posizione, respingendo gli addebiti che gli vengono mossi soprattutto rispetto alla droga. Si è avvalso della facoltà di non rispondere, infine, il cinquantasettenne Salvatore Mezzasalma, difeso dall’avvocato Flavio Sinatra.