Gela. I giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta stanno valutando i ricorsi avanzati dalle difese dei coinvolti nell’inchiesta antimafia “Ianus”. In gran parte, iniziano a pervenire ai legali decisioni di conferma rispetto a quanto deciso dal gip in fase di indagine. Secondo gli investigatori, le due famiglie di Cosa nostra, dei Rinzivillo e degli Emmanuello, si stavano riorganizzando. I riferimenti sarebbero stati il cinquantunenne Giuseppe Tasca per il gruppo Rinzivillo e il quarantaduenne Crocifisso Di Gennaro per gli Emmanuello. Sono stati in totale cinquantacinque i provvedimenti restrittivi eseguiti dai poliziotti. I giudici nisseni, in queste ore, hanno rilasciato le decisioni. Tra le poche modifiche, è stato disposto l’annullamento rispetto alla posizione di Rocco Rinzivillo. Secondo i magistrati del riesame mancherebbero i presupposti per la contestazione mafiosa. E’ stato così in parte accolto il ricorso della difesa, sostenuta dall’avvocato Rocco Cutini. Annullamento per la contestazione mafiosa e per quella legata alla disponibilità di armi è invece stato deciso per Vincenzo Romano, assistito dall’avvocato Angelo Cafà. Il legale ha insistito sull’assenza di riscontri concreti che possano collocare il trentaseienne nell’organigramma dei clan locali. Per entrambi, le misure restrittive sono comunque confermate.
Le udienze di riesame sono state fissate nell’arco di più giorni, dato il numero elevato di indagati. I pm della Dda nissena hanno concluso per la piena conferma di tutti i provvedimenti emessi.