Gela. I pm della procura e i poliziotti sono certi che avessero a disposizione una mitraglietta, per rispondere a eventuali ritorsioni di un gruppo rivale, pare capeggiato da Giuseppe Tasca, secondo gli inquirenti nuovo riferimento del gruppo di Cosa nostra dei Rinzivillo (non toccato da questo filone investigativo). In settimana, iniziano le discussioni dei ricorsi avanzati al riesame dai difensori dei coinvolti nell’inchiesta “H24 store”, una costola di un’attività investigativa sembra decisamente più ampia. Sono tre le misure di custodia cautelare in carcere eseguite a carico di Giuseppe Di Noto, Massimo Curvà e Carmelo Ascia. Domiciliari invece per Rocco Azzolina e Tiziano Iraci. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato Di Noto, già monitorato per lo spaccio di droga, ad aver preso l’iniziativa dell’acquisto della mitraglietta, ancora non ritrovata. Le intercettazioni, per gli inquirenti, sarebbero decisamente chiare su questo aspetto. L’arma sarebbe stata perfezionata e sottoposta a manutenzione da Curvà. Anche gli altri indagati avrebbero avuto un ruolo.
I pm della procura e i poliziotti ritengono che tensioni tra gruppi rivali si sarebbero verificate in una discoteca della zona ragusana. Da quel momento, sarebbe maturata l’esigenza di armarsi per difendersi da potenziali ritorsioni. Le difese sono rappresentate dagli avvocati Rosario Prudenti, Flavio Sinatra, Carmelo Tuccio e Marco Granvillano.