Bioraffineria, al ministero i progetti per ridurre gli scarti dell'impianto Btu e per l'uso di olio "food waste"
Sono diversi i progetti in essere, a iniziare da quello, con la relativa documentazione tecnica trasmessa al Ministero dell'ambiente per l'iter autorizzativo, finalizzato a diminuire dell'ottanta per cento i rifiuti del sistema Btu

Gela. Il ciclo sul quale punta Eni, attraverso la riconversione attuata nello stabilimento di contrada Piana del Signore, tocca anche l'obiettivo di una drastica riduzione dei rifiuti generati dal processo produttivo, al fine di un riutilizzo secondo parametri di economia circolare. Così, sono diversi i progetti in essere, a iniziare da quello, con la relativa documentazione tecnica trasmessa al Ministero dell'ambiente per l'iter autorizzativo, finalizzato a diminuire dell'ottanta per cento i rifiuti del sistema Btu, uno dei principali della bioraffineria della multinazionale. Al ministero è stata inoltrata, fra le carte progettuali, la relazione tecnica. Tra gli altri aspetti, ci sono il recupero delle terre sbiancanti esauste e la produzione di biometano dalle gomme acide. Quindi, gli scarti del processo del Btu sono destinati a diventare materia prima o appunto biometano. Saranno gli uffici ministeriali a vagliare le caratteristiche del progetto, per poi disporre il rilascio delle autorizzazioni. Sempre al Ministero dell'ambiente, a febbraio, sono pervenute le relazioni tecniche finalizzate a ottenere il via libera per introdurre tra le materie prime della produzione nel sito locale, l'olio vegetale “food waste”. Si tratta di olio non risultato idoneo all'uso alimentare. “Tale introduzione avverrà attraverso il recupero diretto del rifiuto nel ciclo produttivo della Bioraffineria e sarà destinato esclusivamente alla produzione di biocarburante. L’utilizzo di tale materia prima si inserisce in un’ottica di sostegno all’economia circolare e allo sviluppo sostenibile, verso cui l’economia si sta giocoforza orientando e rientra, quindi, nella serie di interventi già avviati dalle bioraffinerie Eni finalizzati alla diversificazione delle materie prime, nell’ottica della massimizzazione dell’utilizzo di biomasse provenienti dalla filiera degli scarti e dei residui. Il rifiuto Olio Vegetale "Food Waste" rappresenta una risorsa importante, per la quale sono già operativi canali di approvvigionamento che lo rendono disponibile come carica da impiegare nel ciclo delle bioraffinerie”, viene riportato nella relazione, sottolineando la classificazione di “rifiuto speciale non pericoloso”.