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Biblioteca comunale, Mulè: 142 anni e 35mila faldoni rischiano di essere cancellati

Gela. “La Biblioteca comunale è abbandonata a se stessa e con un impianto antincendio non funzionante che minaccia la conservazione di un importante patrimonio storico e culturale”. A denunciare il gr...

A cura di Luca Maganuco
07 gennaio 2018 13:25
Biblioteca comunale, Mulè: 142 anni e 35mila faldoni rischiano di essere cancellati -
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Gela. “La Biblioteca comunale è abbandonata a se stessa e con un impianto antincendio non funzionante che minaccia la conservazione di un importante patrimonio storico e culturale”. A denunciare il grave stato in cui versa da decenni la struttura tra via Butera e via Palazzi, è Nuccio Mulè, cultore di storia patria che negli scorsi giorni è riuscito a fare ricollocare la bandiera italiana adiacente al cippo che ricorda la battaglia di Gela, vandalizzata in barba all’amor patrio.
“La Biblioteca vanta 142 anni di storia e custodisce tra i 30.000 libri – assicura Mulè – i 2500 volumi del fondo antico, 628 carpette e faldoni dal 1820 al 1873 dell’archivio storico, 13 fascicoli d’atti giurati dal 1582 al 1595, costosi volumi della Treccani, testi letterari e documenti storici rarissimi e unici, molti dei quali degli anni venti. Piange il cuore nel constatare il lassismo sul bene culturale che dura già da quasi mezzo secolo e, in particolare, nel vedere abbandonata la nostra biblioteca, importante e nobile istituzione cittadina che dovrebbe essere rimodulata cosi da stare al passo con i tempi moderni”.
Con un documento il cultore di storia patria, Mulè, da decenni impegnati alla salvaguardia dei tesori della città ha voluto accendere i riflettori su quella che appare la forma più alta di degrado culturale da parte chi siede nei tavoli di regia degli enti pubblici.
Le carenze sono frutto di disinteresse e assenza di capitoli di spesa atti a mantenere, ancora prima di rilanciare, un patrimonio che rischia di essere cancellato definitivamente.

“Da anni non vengono acquistati libri – aggiunge Mulè -, dei 6 computer in dotazione ne funzionano solo 2 e non hanno nemmeno la possibilità di collegamento a internet a parte l’obsolescenza degli stessi (si figuri che ancora possiedono come sistema operativo il Window XP professional, commercializzato nel 2001, con microprocessore Pentium, commercializzato a partire dal 1993). E ciò non va bene per una istituzione cittadina che dovrebbe avere il costante interesse da parte degli organi preposti – sottolinea -. Fino a qualche anno fa esisteva pure un servizio di emeroteca, un servizio di quotidiani fruito da molti cittadini, che è stato soppresso, si immagini quale “enorme spesa” il comune avrebbe dovuto sostenere per due soli quotidiani… Da aggiungere pure l’esistenza di un progetto a costo zero su tutto l’edificio che ospita la biblioteca, approntato gratuitamente qualche anno fa dalla studiosa Giorgia Turco e dallo scrivente sulla rimodulazione dei vari servizi di consultazione, che non si sa che fine abbia fatto; e pensare che in detto progetto era pure previsto di mettere online il catalogo dei libri e gli indici del Fondo antico e dell’archivio storico”.

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