Gela. I toni e le parole scelte dal sindaco Lucio Greco sono politicamente di un certo peso, riportati nel contenuto di una nota, trasmessa alla presidenza dell’assise civica e a tutti i consiglieri. Per l’avvocato, infatti, c’è chi starebbe usando le commissioni consiliari, quasi per screditare l’azione dell’amministrazione comunale, ma arrivando a risultati “ridicoli e grotteschi”. Greco, nella nota, si concentra proprio sull’attività di “alcuni consiglieri”, senza fare alcun riferimento diretto. Nel testo, si legge di “un’ormai troppo frequente attività di ispezione”. Per l’avvocato si “rasentano violazioni delle regole imposte a tutela della sicurezza dei luoghi”. Proprio sulle commissioni, negli scorsi mesi, si è accentuata la crisi interna alla sua maggioranza, con i “lealisti” che hanno chiesto di rivedere la griglia, approvata dal consiglio ma che li ha sostanzialmente isolati. Il tema delle commissioni è ritornato in auge anche in questa complessa fase, con una parte della maggioranza che spinge per rivedere l’intero assetto. Il sindaco, nella nota, fa chiaramente capire che qualcuno starebbe forzando la mano, usando l’attività di commissione, con “intrepide azioni, che con fare quasi militaresco”, mettono “a dura prova le stesse relazioni istituzionali che il comune buon senso pretende debbano essere rivolte alla salvaguardia del bene collettivo”. Anche per evitare fraintendimenti, soprattutto in un periodo politicamente convulso come questo, il sindaco ribadisce comunque di essere “consapevole dell’alta funzione e dell’effettivo ruolo, di impulso e di controllo sull’operato dell’amministrazione attiva che, giornalmente, i singoli consiglieri, nel libero espletamento del loro mandato elettivo, sono chiamati a svolgere”. Conferma però la linea sostenendo che da parte di “pochi”, su questo versante, c’è “insensibilità”. Quello che alcuni consiglieri farebbero attraverso le commissioni, per Greco è solo “pretestuoso”.
Secondo il sindaco, spetta al consiglio sottoporre a controllo ogni atto amministrativo e tutti i consiglieri possono esprimere i “dovuti giudizi”. L’avvocato conclude in maniera esplicitamente critica, scrivendo che “non accetto, per il bene della città tutta, che da temerarie e proditorie azioni da parte di qualcuno possa discendere l’irreparabile danno della spavalderia e della millantata azione politica, estranei all’etica della responsabilità e a senso del dovere verso la stessa comunità cittadina”. Riferimenti diretti non se ne trovano nella nota, ma il sindaco solleva un’altra questione che potrebbe adesso spingere una parte dell’assise civica a chiedere spiegazioni pubbliche. Greco sembra temere per un uso, quasi politico delle commissioni.