Gela. La giunta Messinese, anche prima del famigerato divorzio dai grillini, non ha mai brillato per coerenza politica. Il sindaco, nel tentativo di mettere insieme i pezzi, c’ha sempre provato un po’ con tutti, senza troppa differenza tra centrodestra e centrosinistra. Così, in giunta sono entrati ex grillini, strenui oppositori dell’amministrazione comunale ravvedutisi, ex esponenti di entrambi gli schieramenti. Addirittura, Messinese è riuscito pure a convincere gli avversari di tre anni fa nella corsa alla poltrona di sindaco. Un copione che in questi ultimi giorni si ripete. Prima, è toccato a Maurizio Melfa, che in giunta è rimasto pochi mesi. L’imprenditore, nel 2015, era candidato a sindaco con il movimento “Ripartiamo da Zero”. Lo scorso dicembre entrò in giunta chiamato da Messinese e dal vice Simone Siciliano, nel tentativo di aggiustare i rapporti turbolenti con il consiglio comunale. Melfa, però, se n’è andato in malo modo, rompendo del tutto con la gestione Messinese-Siciliano. Dopo le prime settimane post-giunta, fatte di appelli alla “rivolta” contro il sindaco, nel tentativo di arrivare ad elezioni anticipate, da mesi l’imprenditore sembra aver messo in un angolo le velleità politiche.
Ma in municipio la sfilata degli ex avversari non è conclusa. Messinese, che vuole chiudere il discorso degli assessori mancanti, non ha solo contattato l’ex dem Giuseppe Licata ma sta parlando con un altro rivale del 2015, l’ex consigliere comunale e presidente dell’assise civica Giuseppe Di Dio. Tre anni fa, Di Dio si presentò alla guida delle liste di “Reset”, senza però raggiungere il ballottaggio. Un avversario alle urne di Messinese che potrebbe ritornare in municipio, questa volta a fianco del sindaco, probabilmente a gestire un assessorato “pesante”. Erano rivali, ma a Palazzo di Città sembra esserci un tempo per tutto. Melfa ha dato picche al sindaco dopo una manciata di mesi, adesso potrebbe essere il turno di Di Dio.
tutti della stessa medesima pasta…gente la dovremmo essere noi e protestare ma. essendo in una città che dice”armiamoci e partite ” l’ unica soluzione e non andare a votare nessuno ne amici ne parente ne nessuno e quando alle urne cu andrà a votare il 10% allora si che si preoccuparanno da Caltanissetta e Palermo da Roma a Bruxelles…ma è un sogno irrealizzabile a gela purtroppo
Mi viene da ridere se non da piangere