Gela. L’intenzione iniziale era di acquistare una vettura. Una donna, però, dopo aver pagato una cifra intorno ai 14 mila euro, non ha mai avuto né l’auto né la restituzione delle somme versate. Una vicenda che ha portato il giudice Antonio Fiorenza a condannare a nove mesi di reclusione, con pena sospesa, i tre imputati. Si tratta di Paolo Bordieri, Grazia Morselli e Chiara Bordieri. Erano a processo con l’accusa di truffa. La cliente della concessionaria pagò tramite sistemi bancari e, come ha spiegato il suo legale, l’avvocato Giovanni Giudice, diede in permuta anche la propria automobile. Per il tramite del legale, si è costituita parte civile e il giudice le ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni. Il pm Pamela Cellura, al termine della requisitoria, ha confermato la responsabilità degli imputati, chiedendo la condanna ad uno anno di reclusione ciascuno.
Il giudice Fiorenza, nel dispositivo, ha riconosciuto le attenuanti generiche. Per la cliente si trattò di un ingente danno economico, come è stato ricordato nel corso dell’istruttoria dibattimentale. Per la difesa degli imputati, invece, non ci fu alcuna volontà di raggirare la cliente.
Io sono uno di quelli truffati da suddetta società, con lo stesso identico modus operandi e a quanto pare la cosa va avanti da tanto tempo. Spero che la giustizia si metta in moto quanto prima per chiudere definitivamente un’attività volta a questo tipo di raggiri.