Auto incendiata a San Giacomo, fonte della polizia indicò la pista: accusato a processo

 
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Gela. Le fiamme vennero appiccate ad un’utilitaria, parcheggiata tra le strade del quartiere San Giacomo, in via Bevilacqua. Secondo gli investigatori, ad agire sarebbe stato Orazio Pirone, che ora si trova a processo. La vettura venne distrutta dal rogo, nell’estate di tre anni fa. All’imputato, che ne risponde davanti al giudice Eva Nicastro, i poliziotti del commissariato sarebbero arrivati attraverso la segnalazione di una fonte riservata, così ha detto uno degli agenti sentito in aula. Ha riposto alle domande del pm Gesualda Perspicace e a quelle del difensore dell’imputato, l’avvocato Tommaso Vespo. La vettura apparteneva ad un giovane. Pirone pare abbia sempre escluso di essere dietro all’azione di fuoco, messa a segno per colpire l’automobile. Anche la difesa, in aula, ha sottolineato che dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza non emergerebbe nessun particolare riconducibile all’imputato. Chi ha agito, si è mosso incappucciato e con il volto travisato.

Le stesse immagini, per la difesa, non sono decisive e anche il poliziotto sentito ha parlato di un incendiario che arrivò in via Bevilacqua, coperto da un cappuccio. Gli inquirenti, però, ritengono che quanto ritrovato durante le perquisizioni possa ricondurre all’imputato, anzitutto per gli abiti indossati la notte del rogo. Altri testimoni verranno sentiti in aula, nel corso delle prossime udienze.

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