Gela. Mentre in municipio si attende la data della seduta
di consiglio comunale per la discussione della mozione di sfiducia al sindaco e ai suoi assessori, a mettere in discussione tutto è uno dei vertici locali di Articolo 1, i fuoriusciti dal Pd che hanno virato a sinistra.
I fuoriusciti dal Pd aprono al dialogo? “Le firme vanno ritirate e l’iter della sfiducia sospeso – dice Salvatore D’Arma – è il momento di aprire un confronto con l’amministrazione comunale, discutendo delle cose fatte e di quelle da fare. Il sindaco deve comprendere che c’è una necessità, quella di rinvigorire l’azione amministrativa”. Insomma, D’Arma lancia messaggi chiari alla giunta, a cominciare dalla possibilità di un dialogo politico, che non metta in secondo piano una rivisitazione della giunta comunale. La proposta arriva da uno dei vertici locali di un gruppo che, in realtà, si è già schierato per la sfiducia, con il consigliere comunale Carmelo Casano. L’ex assessore, anche nelle scorse ore, ha ribadito la sua intenzione, escludendo passi indietro. “Articolo 1 non ha niente da spartire con i cinquestelle e con i consiglieri comunali di DiventeràBellissima – continua D’Arma – non possiamo fare il gioco di chi vuole utilizzare la sfiducia dopo aver tentato l’accordo con il sindaco o di chi sta facendo la campagna elettorale proprio sulla possibilità di mandare a casa Messinese. A poche settimane dalle elezioni regionali, non è la fase giusta per discutere di sfiducia, soprattutto quando sono in ballo progetti molto importanti per lo sviluppo economico della città”. D’Arma, quindi, lancia un “macigno” nello stagno della possibile sfiducia al sindaco. Messinese, questa volta, i messaggi concilianti li riceve direttamente dal centrosinistra.
