Gela. Come già riportato, i fondi del Pnrr destinati a progetti per la produzione di idrogeno nelle aree industriali dismesse siciliane saranno prevalentemente concentrati su iniziative di gruppi etnei e dell’area del messinese. La graduatoria pubblicata dalla Regione individua gli investimenti che hanno le caratteristiche per essere finanziati, anche se sarà necessario attendere l’ultimo sì della Commissione Ue. L’amministrazione comunale sull’idrogeno ha voluto puntare molto, arrivando ad avanzare la candidatura del territorio per la realizzazione del centro nazionale. Poi, non se ne seppe più nulla. Proprio dalle stanze della giunta e da alcuni consiglieri pro-Greco arrivano reazioni di forte delusione per le scelte palermitane, vagliate attraverso una commissione di esperti. A Palazzo di Città, si parla di decisioni “penalizzanti”. “Se tutto fosse confermato – dicono sindaco, assessori e consiglieri – costituirebbe un fatto grave, inducendo a riflessioni sulla rappresentanza che la città e il territorio hanno e sul ruolo e il peso politico di chi è deputato a rappresentarla all’Ars, così come alla Camera e al Senato”. Secondo l’amministrazione comunale, la rappresentanza parlamentare del territorio dovrebbe incidere di più per una diversa fase di investimenti e riconversione. “Chiediamo alla deputazione regionale e nazionale del territorio – aggiungono – di profondere il massimo sforzo affinché si possa ancora porre rimedio a quello che sarebbe l’ennesimo colpo basso a danno di una città che vive giorni difficili e merita sostegno e attenzione, soprattutto da chi è deputato a rappresentarla nelle massime sedi istituzionali”.
Nonostante la fase pandemica di tre anni fa, che paralizzò ogni tipo di iniziativa, c’erano comunque stati contatti per sviluppare il progetto dell’idrogeno, anche passando dalla richiesta di avere il centro nazionale da far sorgere nel polo industriale, dove Eni ed Enel hanno in programma un progetto proprio per questa produzione. La graduatoria stilata dai funzionari regionali, ad oggi, non annovera iniziative nell’area locale. Il polo dell’idrogeno non sembra affatto a portata di mano, nonostante ci sia una filiera del gas con il greenstream, l’investimento “Argo-Cassiopea” ed Eni abbia riconvertito il ciclo produttivo con i biocarburanti.