Gela. Un vero e proprio braccio di ferro giudiziario, protrattosi
per anni tra le aule dei tribunali civili e quelle del Tar, alla fine il Comune di Palagonia dovrà risarcire l’azienda gelese Sicilsaldo, capogruppo dell’Ati composta anche da Ved srl e Appalti e Servizi.
I lavori a Palagonia. Oltre un milione di euro, legati ad importanti appalti pubblici che in passato il gruppo riuscì a vincere per l’esecuzione di infrastrutture proprio nel territorio del comune etneo. Nel tempo, però, la contesa è montata. Sia i giudici civili del tribunale di Caltagirone sia quelli della Corte d’appello di Catania hanno ribadito il diritto al risarcimento dei danni in favore di Sicilsaldo e delle altre aziende che facevano parte dell’associazione temporanea d’imprese. I legali dell’ente, però, hanno impugnato la decisione anche davanti ai giudici della Corte di Cassazione, sottolineando l’esistenza di presunte irregolarità formali nella procedura. I magistrati romani hanno rigettato le loro richieste e il verdetto ha dato nuovamente ragione al gruppo di aziende. Le somme maturate nel tempo sono diventate pesanti debiti fuori bilancio per l’ente etneo che, in ogni caso, dovrà procedere ai pagamenti. Le motivazioni della sentenza di Cassazione sono state pubblicate nelle scorse settimane. Gli appalti diventati oggetto del contendere finirono anche tra i fascicoli dei pm che valutarono le richieste estorsive subite dall’azienda gelese durante i cantieri avviati nel territorio di Palagonia. Fatti ripresi nell’inchiesta “Iblis”, che ha condotto a pesanti condanne.