Gela. Cantieri fermi da settimane e i lavoratori della Turco Costruzioni continuano a presidiare sia i tornelli della raffineria di contrada Piana del Signore sia gli uffici amministrativi di Eni. I vertici di raffineria stanno proseguendo gli accertamenti sulla regolarità della documentazione previdenziale, dopo l’intesa della scorsa settimana, con la proprietà che in prefettura ha messo nero su bianco un primo piano di copertura dei pagamenti arretrati. Ci sono, però, anche i quarantuno licenziamenti, tra il personale a tempo indeterminato. Lavoratori che hanno già ricevuto le relative comunicazioni e rischiano di trovarsi con niente in mano. Negli ultimi giorni, un doppio vertice sindacati-Sicindustria è servito a sondare il campo, nel tentativo di individuare aziende disposte ad assorbire i licenziati della Turco. Tanto dipende dalla mole di lavoro tra gli impianti di una raffineria in fase di conversione green. La prossima settimana, nuovo incontro in prefettura, a Caltanissetta.
La protesta. Si cercano spiragli e c’è la necessità di verificare il rispetto degli impegni assunti dalle parti. Molti lavoratori, sfiancati dalla lunga mobilitazione, in realtà iniziata già negli scorsi mesi, si dicono “disperati” e proseguiranno il sit-in.
