Gela. Quasi venti cartelle cliniche che finiranno sui tavoli della procura. Sono stati consegnati a Salvatore Granvillano e Franco Famà, responsabili locali dell’Osservatorio nazionale amianto, i primi risultati delle visite specialistiche sostenute da diversi operai a rischio amianto.
I primi risultati dell’accordo concluso fra i lavoratori e i dirigenti dell’ospedale Vittorio Emanuele iniziano a materializzarsi.
“Abbiamo ottenuto i referti – spiega proprio Salvatore Granvillano – adesso, attendiamo che tutti i lavoratori possano essere sottoposti alla tac. Alcuni risultati, comunque, ci fanno parecchio preoccupare”.
Dall’esito di alcune visite, infatti, emergono casi di malattia conclamata. “Si tratta – ammettono lo stesso Granvillano e Franco Famà – di asbestosi. Ovviamente, tutti questi referti verranno subito depositati in procura. Solo in questo modo, potranno diventare materiale d’indagine”.
I magistrati diretti dal procuratore Lucia Lotti, da tempo, hanno aperto diversi filoni d’indagine per meglio capire il rapporto intercorrente fra le gravi malattie da amianto e l’attività svolta da centinaia di operai tra gli impianti della fabbrica Eni.