Allerta meteo in Giappone: pioggia? No, terremoti!

 
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L’8 agosto scorso, il Giappone è stato scosso da un terremoto di magnitudo 7,1 con epicentro nella depressione di Nankai, a sud dell’isola di Kyushu. La depressione di Nankai si estende per circa 700 km, da Miyazaki a Shizuoka, ed è un punto caldo di incontro tra falde, in quanto la placca del mar delle Filippine si infila sotto la placca del continente asiatico su cui poggia l’isola stessa. Tale slittamento tettonico causa mega terremoti ciclici ogni 100-150 anni.

La scossa dell’8 agosto si è rivelata molto potente, ma non ha causato particolari danni agli edifici, né vittime. Una scossa di assestamento è seguita il giorno dopo, il 9 agosto, con una magnitudo di 5,3, facendo tremare la prefettura di Kanagawa. Infine, la regione di Hokkaido ha subito un’ulteriore scossa l’11 agosto, stavolta di magnitudo 6,8.

A seguito di questa serie di scosse, l’agenzia meteorologica giapponese (JMA) ha diramato un’allerta particolare per un alto rischio di mega terremoti lungo la regione limitrofa alla depressione di Nankai. Si tratta del primo allerta meteo di questa natura, dovuto alle nuove regole promulgate a seguito del terremoto devastante del 2011, che ha scatenato uno tsunami e il disastro nucleare di Fukushima, che ha falciato ben 18.500 vittime.

L’impatto dell’allerta sul turismo

Dalla riapertura post-Covid del 2002, il turismo si è ripreso, raggiungendo i livelli precedenti la pandemia, grazie alle attrazioni nipponiche per tutte le stagioni: le feste, le piste da sci, la cultura millenaria, la natura. I treni turistici offrono panorami mozzafiato, mentre nelle metropoli ci sono spazi per gli appassionati di giochi di ogni tipo, inclusi casinò online con accesso gratuito.

Nel giugno 2024, l’ente turistico nipponico ha calcolato una quantità di stranieri in visita pari a circa 3,14 milioni di persone, una cifra che ha superato il record di marzo (3,08 milioni). In tutto il primo semestre dell’anno in corso, si calcolano 17,8 milioni di turisti, un record assoluto, che ha superato quello dello stesso periodo del 2019 (16,6 milioni).

Turisti e terremoto: come prepararsi al meglio

Come stranieri in visita, in caso di evento anomalo come un terremoto ci possono essere delle difficoltà, dalla barriera linguistica all’impreparazione. Si sa che il Giappone è preparato nelle infrastrutture e nell’educazione all’emergenza… e noi? Vediamo come prepararsi al meglio.

La barriera linguistica

In Giappone, la segnaletica di servizio, come le mappe per le emergenze e le zone a rischio di terremoto, sono soprattutto in lingua giapponese. Ecco che si presenta una difficoltà per un turista medio, costretto a interpretare in qualche modo le immagini, ove presenti, oppure a tradurre con apposite applicazioni le istruzioni di emergenza, nella speranza che l’esito sia chiaro e comprensibile. Il consiglio migliore è affidarsi a una guida o contattare preventivamente un’agenzia turistica per farsi spiegare le linee guida principali.

La barriera topografica

Il Giappone ha una struttura topografica di distretti e municipalità molto diversa dalle strutture metropolitane a cui siamo abituati. Se da un lato la popolazione locale è preparata e anche un po’ abituata agli eventi sismici, per cui è più preparata a reagire, un turista può essere paralizzato dalla paura. Il consiglio è osservare sempre qualche abitante del posto e, alle prime avvisaglie di un’emergenza, seguire l’esempio di chi è più esperto della zona.

La scaletta della salvezza

Insomma, prima di arrivare, ma soprattutto appena arrivati, è meglio compiere alcuni passi preventivi per poter visitare in tutta tranquillità il Paese del Sol Levante. Ecco i consigli principali.

  • Avere una buona app di traduzione visiva.
  • Conoscere e affiancare una guida locale.
  • Leggere le linee guida per le emergenze, eventualmente procurandosele prima di viaggiare.
  • Trovare negli ambienti (case, hotel) le indicazioni per le vie di fuga in caso di terremoto.
  • Salvare sul cellulare i numeri di emergenza, tra cui i soccorsi e l’ambasciata.
  • Avere sempre a portata di mano un kit di emergenza in caso di infortuni e dell’acqua da bere.
  • Scaricare un’App con le notifiche degli eventi sismici.

Cosa aspettarsi da un sisma secolare

L’evento sismico principale, quello che capita ogni 100-150 anni, potrebbe raggiungere una magnitudo 9 o superiore: un vero evento apocalittico! Potrebbe anche provocare uno tsunami alto 10 metri (tre piani) che arriverebbe sulle spiagge più vicine in meno di tre minuti. Inoltre, a seconda del punto preciso dell’epicentro, gli effetti si farebbero sentire in alcune metropoli, tra cui anche la non vicinissima Osaka.

L’allerta in Giappone rimane alta, anche perché gli scienziati prevedono l’evento entro i prossimi 30 anni! Tuttavia, quello del Sol Levante è forse il Paese al mondo più preparato e pronto. Forse anche per questo la tendenza del turismo non è affatto piegata da queste previsioni inquietanti, anzi! Nonostante le cancellazioni nelle giornate successive ai terremoti  di agosto, le prenotazioni sono tornate ad affiorare.

Viaggiare preparati

La sicurezza in Giappone è uno dei fulcri della programmazione, sia edilizia che culturale. La prevenzione è una delle sfide che i nipponici prendono più sul serio, in una terra che non è mai stata facile, ma che è fiorita in secoli di storia e cultura. La preparazione è uno degli

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