Gela. Anche questa è un’estate di estrema sofferenza per le campagne locali e per i migliaia di addetti, tra braccianti e imprenditori. Manca l’acqua e le dighe non danno alcun vero supporto. Il comparto è in crisi nera e tanti contestano un approccio della politica, considerato piuttosto rivedibile. Gli agricoltori parlano di scarso interesse verso un settore che invece assorbe gran parte dell’economia locale. In consiglio comunale, più volte il forzista Carlo Romano ha chiesto un cambio di rotta su questo versante. Ora, presiede la nuova commissione, destinata ad occuparsi anche di agricoltura. “Purtroppo, i miei tanti inviti sono stati presi poco in considerazione – spiega – abbiamo avanzato la proposta della consulta per l’agricoltura, ormai due anni fa. Sono stati tanti gli inviti a tenere in considerazione il settore locale, dando supporti soprattutto ai giovani che vogliano puntare sul comparto agricolo, con imprese nuove ed ecosostenibili. In commissione, sicuramente verranno toccati tutti questi temi”. Probabilmente, si inizierà anche da un confronto con gli operatori, che ogni giorno si trovano davanti a veri e propri ostacoli, che spesso impediscono di portare avanti le attività. Per Romano, su questi punti non possono esserci divisioni politiche. “So già che i componenti della commissione metteranno da parte questioni di appartenenza – aggiunge – sicuramente, riprenderemo la mozione di Pd e Movimento cinquestelle sul riutilizzo delle acque reflue. Credo sia fondamentale. Ci sono poi le questioni legate alle dighe e all’acqua che finisce in mare. L’agricoltura ha bisogno di un forte interesse istituzionale”. Romano tocca un altro presupposto, non solo politico. “Ad oggi, l’assessorato all’agricoltura non ha uffici ma solo una stanza – aggiunge – anche questa prospettiva deve cambiare. Serve una diversa forma di rappresentanza politica e istituzionale, così da dare una struttura vera a chi voglia rivolgersi al Comune e all’assessorato”.
Romano, prima della pausa estiva, ha avuto un incontro preliminare con gli altri componenti della commissione (il vicepresidente Virginia Farruggia, Vincenzo Casciana, Diego Iaglietti, Giuseppe Morselli, Valeria Caci e Giuseppe Spata). Si è parlato di organizzazione dell’attività della commissione e dei temi prioritari da affrontare. In testa, oltre al comparto agricolo, ci sono altri passaggi ancora privi di soluzioni vere, a partire dal porto rifugio. “Anche sulla portualità avvieremo tanti approfondimenti – conclude il forzista – vorremmo valutare inoltre la situazione ambientale del fiume Gela e ricostruire quello che c’è ancora da fare per arrivare ai lavori del porto rifugio”. Agricoltura e portualità sono aspetti non secondari dell’economia locale, affondata anche per il quasi totale abbandono istituzionale di questi settori.