Gela. L’ipotesi iniziale, dopo la violenta aggressione dell’estate di due anni fa, era di tentato omicidio. Un trentacinquenne, invece, dovrà rispondere di lesioni, causate ad un conoscente, che venne ripetutamente colpito, anche con un pesante bastone. La contestazione di tentato omicidio, nel corso dell’indagine, non ha retto. La vittima riportò anche la perforazione di un polmone e venne sottoposto ad intervento chirurgico all’ospedale “Vittorio Emanuele”. Secondo gli investigatori, a colpire fu il trentacinquenne. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dai pm della procura, è stata fissata l’udienza preliminare, davanti al gup del tribunale. Difeso dall’avvocato Nicoletta Cauchi, dovrà spiegare quanto accaduto. In base alla ricostruzione dagli inquirenti, avrebbe seguito il conoscente e dopo averlo fatto scendere dall’auto si sarebbe scagliato contro di lui, anche impugnando il bastone. Il ferito sarebbe stato colpito alla testa e in diverse parti del corpo. La prima aggressione si sarebbe verificata nei pressi del cimitero monumentale.
Poi, cercò di trovare riparo nell’abitazione di famiglia. L’imputato avrebbe continuano ad infierire. Dopo quei fatti, pare che tra i due sia arrivato un chiarimento e il ferito ha scelto di non seguire più il procedimento. I pm della procura, valutandoli come fatti molto gravi, hanno comunque deciso di chiederne il rinvio a giudizio dell’imputato.