Gela. Gli abusi sessuali sul figlio ci furono, almeno secondo i magistrati della procura. La difesa ha puntato sull’incapacità d’intendere. Per questa ragione, davanti al giudice dell’udienza preliminare Paolo Fiore, è stato chiesto il rinvio a giudizio di un sessantenne. L’uomo è accusato di aver abusato del figlio, ancora minorenne. La richiesta di giudizio arriva dopo il deposito della perizia redatta da uno specialista, nominato proprio dal giudice, anche su richiesta dei difensori. Il perito avrebbe riscontrato solo una parziale incapacità, ammettendo comunque che l’uomo, in molte occasioni, avrebbe difficoltà nel distinguere fatti e persone. Una linea sostenuta, anche nel corso dell’udienza, dai suoi legali di fiducia, gli avvocati Samantha Rinaldo e Francesco Castellana. La difesa, in più occasioni, ha spinto per l’eventuale dichiarazione dello stato d’incapacità d’intendere e di volere. Stando ai legali, l’uomo avrebbe difficoltà, in molte occasioni, anche a ricordare fatti e riconoscere le persone, anche quelle a lui più vicine. Tutto nacque dalla denuncia sporta da alcuni familiari dopo che il figlio, intanto trasferitosi fuori dalla Sicilia, iniziò a fare delle prime rivelazioni circa presunti abusi sessuali subiti dal padre che, intanto, si era separato dalla moglie. Da anni, i due non hanno più alcun tipo di rapporto.