Accusati di aver truffato lo Stato, sei imprenditori finiscono davanti al giudice

 
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Gela. Una presunta truffa aggravata ai danni dello Stato per ottenere, indebitamente, un finanziamento da più di trecentomila euro oltre ad un giro di false fatturazioni. Così, si è aperta l’udienza preliminare a carico di sei indagati, tutti riconducibili al mondo dell’imprenditoria locale.

Si tratta di Francesco Barone, Giuseppe Lipani, Loredana Corallo, Orazio Brigadieci, Carmelo Ricceri e Franco Cavallaro. L’attenzione degli inquirenti si concentrò intorno alle società da loro gestite e, soprattutto, sulla Coba International. Davanti al gup Fabrizio Molinari, comunque, l’avvocato Filippo Spina, tra i difensori dei sei, ha eccepito la competenza territoriale dello stesso magistrato.
In sostanza, stando al legale, le tranche del finanziamento sarebbero state riscosse a Caltanissetta e Serradifalco. Di conseguenza, l’intero procedimento dovrebbe spostarsi proprio davanti ai giudici nisseni. Il gup ha deciso di assumere una decisione nel corso della prossima udienza del 25 gennaio.
Allo stato attuale, permane il sequestro imposto ad alcune società riconducibili agli indagati. Oltre all’avvocato Spina, il pool di difesa è composto dai legali Emanuele Maganuco, Liliana Bellardita, Antonio Gagliano, Carmelo Tripodo, Salvatore Licata, Matteo Russo e Alberto Gullino.

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