Gela. Non c’era stato l’assenso del giudice al rito alternativo. Questa mattina, davanti al collegio penale del tribunale, è stato aperto il dibattimento nei confronti di Salvatore Morana. E’ accusato di aver accoltellato il fratello, lo scorso anno, al termine di un’accesa discussione. Il ferito fu costretto ad un intervento chirurgico. Per la procura, l’imputato, assistito dagli avvocati Cristina Alfieri e Francesco Minardi, voleva uccidere. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, ha ammesso la costituzione di parte civile, anzitutto nell’interesse del ferito rappresentato dagli avvocati Giuseppe Cascino e Maria Cascino.
In aula si tornerà a fine giugno e la contestazione avanzata è di tentato omicidio. Morana, subito dopo l’arresto, negò l’intenzione di uccidere il fratello. Secondo la sua versione dei fatti, avrebbe solo risposto all’ennesima provocazione, in un contesto di rapporti ormai deteriorati. Il ferito venne colpito in strada, nei pressi dell’abitazione di famiglia, a Carrubbazza.