"Abbiamo detto no chiaramente a questa rete ospedaliera", Di Stefano e Franzone: "Vogliono penalizzare il Vittorio Emanuele"
Domani mattina, il sindaco e l'assessore incontreranno, a Palazzo di Città, le forze politiche, i consiglieri e il resto della giunta. E' possibile che venga decisa un'iniziativa plateale contro i tagli contenuti nella rete ospedaliera

Gela. “Un rete ospedaliera che va del tutto rivista. Abbiamo preteso un documento di forte critica, firmato da quasi tutti i sindaci presenti”. Il primo cittadino Di Stefano e l'assessore Franzone, nel pomeriggio e per diverse ore, hanno preso parte alla conferenza dei sindaci, a Caltanissetta, indetta per valutare appunto la nuova rete ospedaliera predisposta dal governo regionale ma che non convince per nulla l'intera amministrazione comunale. Domani mattina, il sindaco e l'assessore incontreranno, a Palazzo di Città, le forze politiche, i consiglieri e il resto della giunta. E' possibile che venga decisa un'iniziativa plateale contro i tagli contenuti nella rete ospedaliera e che graverebbero ancora di più sul “Vittorio Emanuele”. “Tutto si sposta a Palermo – dicono Di Stefano e Franzone – questa conferenza dei sindaci non poteva esprimere pareri vincolanti. E' servita solo a farci capire che ancora una volta l'intenzione è di penalizzare il nostro ospedale. Noi non lo consentiremo”. All'incontro hanno partecipato l'assessore regionale alla sanità Faraoni e i massimi dirigenti e manager regionali e di Asp, oltre alle istituzioni politiche del territorio. “il governo regionale – aggiungono Di Stefano e Franzone – si dimostra incoerente. Ci ha fatto recapitare una rete ospedaliera, fatta di quattro fogli e senza alcun documento di accompagnamento che potesse giustificare i numeri che ci propongono per i posti letto. Parlano di maggiore attrattività della sanità siciliana ma al contempo si versano fondi ingenti per i tanti pazienti costretti a raggiungere altre Regioni o altre Asp sul territorio siciliano, come capita per chi vive in provincia di Caltanissetta. Addirittura, una provincia come la nostra che fa circa duecentomila abitanti, si troverebbe con due Utin, una a Gela e l'altra a Caltanissetta, mentre province molto più grandi ne hanno solo una. Noi attendiamo l'avvio dell'Utin da anni, con tutti i sistemi pronti e mai usati, e adesso propongono la stessa Utin a Caltanissetta, peraltro con quella di Enna che può tranquillamente garantire una copertura in quella zona. E' chiaro, lo ribadiamo, che ancora una volta si vuole penalizzare il nostro nosocomio”. Il governo regionale ha fatto intendere di voler aprire un dialogo ma i numeri proposti non convincono l'amministrazione comunale. Molto critico è stato inoltre il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti che, negli scorsi giorni, è stato il primo a sollevare la vicenda dei tagli. Interventi infine dei deputati regionali Mancuso e Scuvera, che a loro volta, seppur con minore veemenza, hanno chiesto che si apra un approfondimento, senza dare nulla per scontato.