Gela. L’impianto di trattamento meccanico biologico della piattaforma di Timpazzo va tenuto sotto stretto controllo. E’ uno dei sistemi di riferimento del sito e negli scorsi giorni l’amministratore della “Impianti Srr”, l’ingegnere Giovanna Picone, ha disposto l’installazione di videosorveglianza. Nel provvedimento di affidamento dei lavori, andati ad una ditta locale, per un totale di circa 16 mila euro, si indica come “necessaria” la “sorveglianza h24 dell’impianto”. A Timpazzo, probabilmente, si vogliono evitare rischi. Non è da escludere che quanto accaduto nel sito privato della società “Kalat”, a Caltagirone, abbia alzato il livello di attenzione anche nella piattaforma locale, che negli ultimi mesi è sicuramente quella principale alla quale guarda la Regione, che sta spingendo sull’ampliamento e ha già destinato fino a duecento tonnellate di rifiuti supplementari, per i prossimi quattro mesi. Allo stesso tempo, i vertici della “Impianti Srr” hanno provveduto ad affidare all’ingegnere Roberto Morgana le attività di monitoraggio tecnico dei software e dei sistemi elettrici e meccanici del Tmb, per evitare disfunzioni e assicurare la piena marcia dell’impianto, tra i pochi pienamente attivi sull’intera isola.
L’incarico prevede inoltre controlli relativi all’automatizzazione delle biocelle, oltre alle verifiche sugli impianti di aspirazione e biofiltrazione. L’offerta del professionista, per un totale di 6 mila euro, è stata ritenuta congrua per la consulenza richiesta dalla “Impianti Srr”, che gestisce l’intero sito.