Gela. A battere cassa, al municipio, arriva il Comune agrigentino di Siculiana.
Le somme non pagate. A pesare, ancora una volta, sono i rifiuti. Gli amministratori dell’ente agrigentino, infatti, chiedono circa un milione di euro, non solo all’ente comunale ma anche all’Ato Cl2 in liquidazione. Una richiesta scaturita da quanto accaduto negli scorsi anni, quando i rifiuti della città, in parte, finivano nella discarica privata del gruppo Catanzaro, proprio a Siculiana. All’appello, nei conti agrigentini mancherebbero i soldi degli oneri di mitigazione del rischio ambientale, quote dovute proprio per lo smaltimento dei rifiuti. Un’azione giudiziaria intrapresa anche contro l’Ato in liquidazione. A questo punto, i due enti dovranno costituirsi in giudizio. “Purtroppo, sono somme maturate in gestioni precedenti alla mia – spiega il commissario liquidatore dell’Ato Giuseppe Panebianco – ci costituiremo per rispondere a quanto richiesto dal Comune di Siculiana”. Una mossa analoga l’ha già fatta l’amministrazione del sindaco Messinese, che ha nominato un legale di fiducia. “Credo che le pretese del Comune di Siculiana – dice l’assessore Fabrizio Morello – siano sopratutto da collocare nel rapporto con l’Ato ambiente. Il nostro ente, dalle verifiche effettuate, potrebbe non avere responsabilità”. Rifiuti e soldi continuano a pesare sulle spalle, già piuttosto deboli, del Comune, ma non solo.