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"A Gela non c'è più immondizia per strada", Giudice a Fo: "Parla di una rivoluzione inesistente"

Gela. Due visioni dell’attuale stato della città totalmente agli antipodi. Se Jacopo Fo, autore teatrale e responsabile del progetto (finanziato anche da Eni) “Gela, le radici del futuro”, ha colto l’...

A cura di Redazione
01 febbraio 2019 16:42
"A Gela non c'è più immondizia per strada", Giudice a Fo: "Parla di una rivoluzione inesistente" - Ignazio Giudice e Jacopo Fo
Ignazio Giudice e Jacopo Fo
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Gela. Due visioni dell’attuale stato della città totalmente agli antipodi. Se Jacopo Fo, autore teatrale e responsabile del progetto (finanziato anche da Eni) “Gela, le radici del futuro”, ha colto l’occasione garantitagli da ilfattoquotidiano.it per elogiare senza se e senza ma l’azione commissariale condotta dal colonnello Rosario Arena, dopo la sfiducia all’ex sindaco Domenico Messinese; il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice, invece, sembra voler riportare tutti con i piedi a terra. Fo, in un pezzo dal titolo “Miracolo a Gela: non c’è più immondizia per strada”, correlato dalla foto di un tratto di via Venezia, fa una sorta di disamina sull’azione avviata da Arena. “Chi va spesso a Gela – scrive – sarà rimasto stupito come me scoprendo che per strada non ci sono più cumuli di pattume. Incredibile. Tutte le precedenti amministrazioni lo avevano promesso senza nessun risultato. Ci è riuscito Rosario Arena, colonnello della Guardia di Finanza in pensione, specializzato in indagini amministrative e finanziarie”. Nel contributo pubblicato va anche oltre, riferendosi ad un colloquio avuto con il commissario. “Racconta che ha iniziato a riprendere i vigili che non facevano le multe – scrive ancora – a chi parcheggiava in doppia fila sul corso, poi si è messo a verificare chi era presente negli uffici, a far funzionare i badge di controllo sugli ingressi dei dipendenti comunali, a controllare se chi doveva fare le verifiche sugli incarichi comunali queste verifiche le faceva, a cominciare dai controlli sul funzionamento della nettezza urbana”.

Giudice però non condivide quanto sostenuto da Fo. “Mi è parso di non essere nato a Gela e ancor di più di non viverci. E invece a Gela ci sono nato, ci vivo e la amo, malgrado tante contraddizioni. Si, io amo Gela, tanto quanto la verità, quella che si vede, quella che si sente e, purtroppo per me e migliaia di cittadini, l’immondizia per strada si vede con gli occhi e si sente attraverso l’odore fetido che emana – dice – è un problema serio, esiste da anni, dipende da un lato da una parte di cittadini che non fanno la differenziata ma dipende, dall’altro lato, anche da chi deve organizzare il servizio raccolta rifiuti solidi urbani, ingombranti, diserbo manuale. Vale per le vie della città, per tutti i quartieri, la zona balneare e la zona industriale, che da mesi continua ad essere una grande discarica, addirittura in un quartiere l’immondizia ha stazionato per più di quarantacinque giorni ed il commissario ha agito dopo una mia telefonata e relativa denuncia pubblica con tanto di foto allegate. Non condivido il giudizio negativo di massa nei confronti di tutti i vigili urbani, come non condivido l’esaltazione di scelte che fanno apparire la città, paradossalmente, peggio di ciò che è. Delle due l’una: se il Commissario ha scoperto tutte queste zone d’ombra dentro la macchina amministrativa come mai nessuno è stato arrestato? Se è vero che ha scoperto donne e uomini pagati con i soldi pubblici che hanno omesso di fare il proprio dovere come mai nessuno è stato licenziato, denunciato, arrestato?”. Il sindacalista ricorda anche il taglio dei servizi. “Io so che dal primo gennaio, sessantasette lavoratrici impegnate nella refezione scolastica sono disoccupate dopo vent’anni di onorato servizio, 1300 bambini di Gela non possono più pranzare a scuola malgrado le scuole abbiano anche il centro cottura – conclude – so che la città era e continua a essere sporca e so pure che la verità è la più bella delle conquiste per chi ha rispetto delle istituzioni democratiche, anche per questo mi auguro che Jacopo Fo possa tornare a Gela, così da osservare la nostra qualità di vita, da quella dei bambini a quella degli anziani. Io lo invito, perché la verità è il più bel dono verso una città che noi gelesi amiamo nonostante tutto,la invito a percorrere la città con la mia vespa, in poche ore scoprirà la rivoluzione che non esiste”.

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