"Una rivalità tra esercenti nel settore dei fiori", poliziotto: "Fecero pesare caratura mafiosa"
Gela. Una rivalità tra esercenti attivi nella vendita di fiori, legati da rapporti familiari. Ci sarebbe stato questo dietro al tentativo di estorsione che viene contestato agli imputati, finiti a giu...
Gela. Una rivalità tra esercenti attivi nella vendita di fiori, legati da rapporti familiari. Ci sarebbe stato questo dietro al tentativo di estorsione che viene contestato agli imputati, finiti a giudizio davanti al collegio penale del tribunale. Questa mattina, ha testimoniato uno dei poliziotti della squadra mobile di Caltanissetta, che si occupò dell’inchiesta, scattata a seguito della denuncia del titolare di una rivendita, a Farello. Sarebbe stato minacciato e aggredito, insieme ad alcuni familiari. Le accuse vengono mosse a Orazio Manfrè, Salvatore Cavallo, Paolo Franco Portelli, Saverio Susino e Rocco Ciaramella. Secondo la ricostruzione fornita in aula, Portelli e Manfrè avevano deciso di avviare un’attività commerciale nello stesso settore ma ci sarebbero state presunte frizioni con un altro operatore, a sua volta legato da rapporti familiari con lo stesso Manfrè. Sarebbe stato minacciato, secondo la versione dell’esercente preso di mira, anche con armi. “Portelli e Cavallo si presentarono facendo leva sulla loro caratura mafiosa – ha detto il poliziotto – Portelli come figliastro di Giovanni Di Giacomo e Cavallo come figlio di Aurelio”. Secondo i pm della Dda di Caltanissetta, per intimorire l’esercente sarebbero intervenuti proprio esponenti vicini alla stidda. Il commerciante, che presentò la denuncia dopo diversi mesi, segnalò inoltre la presenza delle armi e il furto di un hard disk del sistema di videosorveglianza dell’attività e di un pappagallo. Il testimone ha risposto alle domande del pm Davide Spina e dei difensori degli imputati. Proprio le difese hanno insistito anzitutto sull’assenza di riscontri circa il passato e le frequentazioni dell’esercente che sarebbe stato minacciato. Inoltre, mancherebbero elementi precisi rispetto alla ricostruzione dei fatti. Anche il furto risulterebbe solo dalla denuncia sporta dal commerciante.
A non convincere i legali degli imputati è inoltre il lasso di tempo trascorso tra i fatti e la denuncia, formalizzata mesi dopo. Il presunto tentativo di estorsione, le minacce e l’aggressione, si sarebbero verificati in una delle rivendite di fiori, a Farello. Gli imputati, nelle fasi precedenti al dibattimento, hanno preso le distanze dalle contestazioni che gli vengono mosse. Sono difesi dai legali Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Cristina Alfieri, Carmelo Tuccio e Giuseppe Passarello. In apertura del dibattimento ci sono state parti offese, non costituite come parti civili (con i legali Mariella Giordano e Giada Scerra). Altri testimoni saranno sentiti nel corso delle prossime udienze.
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