Gela. Il consiglio dell’Assemblea territoriale idrica, la scorsa settimana, ha riacceso la luce sulle tariffe, a seguito della sentenza del Cga. Per i sindaci, compreso il primo cittadino Lucio Greco, gli utenti hanno diritto a ricevere le somme in più che sono state versate. Siciliacque ha subito tentato di frenare. Dagli uffici della società, che gestisce il sovrambito, hanno fatto sapere che il Cga non si è espresso sulle tariffe. Secondo il Forum per l’acqua pubblica, però, la sentenza dei giudici amministrativi del Cga è chiara e l’Ati deve pretendere, da subito, che si applichino le tariffe ordinarie, senza aggravi di costo. “C’è una decisione del Cga che va fatta rispettare – spiegano dal Forum – l’Ati deve procedere in tal senso e da subito, senza attendere che sia l’Arera a pronunciarsi. I cittadini devono pagare tariffe eque e non quelle che sono state illegittimamente imposte da Siciliacque e Caltaqua. Non si può andare oltre la soglia dei trenta centesimi”. Per gli esponenti del Forum, che da anni conducono una campagna per l’acqua pubblica, i vertici dell’Ati devono inoltre avviare verifiche sulle componenti della tariffa e sulla sua formazione. “In questa fase, chi sta facendo gli investimenti? Ci sono fondi pubblici dello Stato ed è giusto che questo aspetto non vada a gravare sulla tariffa, se non è il privato che stanzia i fondi per gli investimenti. L’Ati – aggiungono dal Forum – deve svolgere un’accurata verifica delle componenti della tariffa e arrivare ad una tariffazione legittima ed equa, senza sperequazioni che da anni pesano solo sulle tasche degli utenti del territorio”.
Quello delle bollette “d’oro” è uno degli aspetti che più pesano sulla gestione di un servizio, che ancora oggi in città presenza disfunzioni evidenti.