Gela. Il prossimo 28 aprile l’elenco completo dei progetti immediatamente cantierabili in fabbrica dovrebbe essere presentato da Eni.
Vertice a Palazzo d’Orleans. Questo, l’esito del primo incontro tenutosi a Palazzo d’Orleans. Sindacati confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, insieme ai provinciali dei chimici di Filctem, Femca, Uiltec e Ugl, vertici Eni, compreso il responsabile nazionale delle raffinerie della multinazione Bernardo Casa, oltre al presidente della regione Rosario Crocetta hanno fatto il punto di una situazione sempre più delicata. Il protocollo del 6 novembre, stando ai sindacati, stenta a decollare: l’indotto è sempre più in difficoltà mentre gli operatori del diretto continuano nelle loro trasferte in altri siti. I sindacati hanno chiesto chiarezza a Eni e ai funzionari del dipartimento regionale che si occupa delle autorizzazioni per l’avvio dei lavori e delle bonifiche. Senza nuove commesse, l’indotto è destinato al tracollo.
L’elenco dei lavori immediatamente cantierabili. In sostanza, il sindacato ha chiesto che i lavori si sblocchino: a cominciare dalla bonifica dell’ex area Isaf passando per lo smantellamento dei vecchi moduli del sistema di dissalazione. In quest’ultimo caso, il gruppo Mossi&Ghisolfi, intenzionato a realizzare due impianti per il bioetanolo, potrebbe trovare spazio proprio nelle aree dismesse. Al tavolo, c’era anche il sindaco Angelo Fasulo. Adesso, il vertice dovrebbe ripetersi il 28 aprile alla presenza, però, di dati certi. I confederali Ignazio Giudice, Emanuele Gallo, Vincenzo Mudaro e Franco Tilaro e i chimici Gaetano Catania, Francesco Emiliani, Maurizio Castania e Andrea Alario non accettano che i tempi si allunghino ulteriormente nè che si possa fare riferimento solo alla dichiarazione di area di crisi complessa che farebbe partire una tranche straordinaria di ammortizzatori sociali per l’indotto, in ogni caso a tempo determinato. “Non si può vivere di solo assistenzialismo”, hanno spiegato nel corso del vertice palermitano.