Gela.“Il sostentamento alla chiesa non attraversa crisi, ma non bisogna abbassare la guardia”. Lo sostiene Orazio Sciascia, incaricato diocesano del servizio per la promozione del sostegno economico alla chiesa, intervenuto alla nona conferenza annuale “Sovvenire alle necessità della Chiesa, corresponsabilità e partecipazione dei fedeli”.
Alla presenza del vescovo della diocesi di Piazza Armerina, monsignore Michele Pennisi, si è discusso del nuovo sistema di sostegno economico alla chiesa cattolica, “Nessuno nella chiesa, può dire Non mi riguarda – sostiene Sciascia – Se i primi vent’anni sono stati sostanzialmente sereni, non bisogna abbassare mai il livello di guardia e non dormire sugli allori. Il nuovo sistema di sostentamento economico si basa su una precisa idea di comunione in una chiesa, che vuole vivere e testimoniare la povertà evangelica, non perché rinuncia alle risorse materiali, ma perché non tiene nulla per sé, e rimette tutto in circolazione, ridistribuendo, moltiplicato, a chi è nel bisogno.
Chi fa un’offerta per il clero, si prende a cuore, non solo le necessità quotidiane del proprio parroco, ma anche quelle di tanti altri sacerdoti a servizio di comunità più piccole, e meno fortunate, della nostra diocesi e del resto del paese.
Il sistema di sostentamento del clero, intende, infatti, assicurare a tutti i sacerdoti diocesani, una sostanziale uguaglianza di trattamento economico, che va da una remunerazione mensile minima di 853 euro, fino a 1.309 euro assicurati a un vescovo, alle soglie della pensione”.