Siragusa prende le distanze dal Pd, “la sfiducia?…Il problema è che il centro sinistra non ha un programma”

 
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Il segretario cittadino dem Guido Siragusa

Gela. “Il vero problema del centro sinistra locale è quello di non avere un programma. Non ci si può limitare a lanciare il tema della mozione di sfiducia criticando aspetti gestionali piuttosto superficiali, come ad esempio il piano viario”.

“Cosa proponiamo per il futuro di questa città?”. Il consigliere comunale del Polo Civico Guido Siragusa, a sua volta esponente dell’ampia area di centro sinistra presente tra i banchi del consiglio comunale, sembra voler tracciare un solco politico diverso, almeno rispetto al Partito Democratico. “E’ mai possibile che l’unico argomento politico di rilievo sia quello della mozione di sfiducia da presentare tra un anno? Perché il centro sinistra non ha proposte sul futuro post industriale di questa città? – si chiede – cosa dobbiamo dire ai metalmeccanici o agli elettrostrumentali dell’indotto Eni che hanno perso il posto di lavoro? Dobbiamo comunicargli che possono definitivamente fare le valigie? Quello della mozione di sfiducia mi pare veramente l’ultimo dei problemi. Non si può sfiduciare un’amministrazione comunale solo perché non piacciono i sensi di marcia”. Tra i punti interrogativi del centro sinistra locale, stando al capogruppo del Polo Civico, c’è soprattutto lo stato di salute del Partito Democratico. “Purtroppo, il Pd riversa sulla giunta tutti i problemi interni che lo stanno martoriando – continua – ci sono due diversi partiti e la linea del capogruppo Vincenzo Cirignotta mi pare piuttosto personalistica. Le critiche di Giuseppe Ventura alla giunta? E’ normale che un ex assessore voglia sottolineare quanto fatto dall’allora giunta Fasulo, soprattutto confrontandolo con il disastro messo in campo da un assessore assolutamente inadeguato come Eugenio Catania che noi abbiamo più volte sfiduciato. E’ passato un anno dalla sconfitta elettorale e non si fa altro che parlare di mozione di sfiducia. Avremmo dovuto organizzare un governo ombra della città, tutto improntato a definire proposte alternative di gestione amministrativa e, invece, non c’è neanche l’ombra di questo. Onestamente, mi sarei aspettato di più anche dal segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina. Ribadisco, non è un problema di leader ma, piuttosto, di capacità di governo della città. Il Megafono? Non conosco bene quali saranno le strategie dei consiglieri ma, ovviamente, tutto dipendente dagli umori e dal futuro politico del presidente Rosario Crocetta”.  

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