Gela. Un branco di randagi, ormai da tempo, è presente nella zona delle mura Timoleontee. Il pericolo, soprattutto per i runner, è sicuramente elevato. Anche il consigliere comunale Sandra Bennici, ieri, se li è visti a pochi passi. Fortunatamente, non c’è stata un’aggressione. Ma episodi dello stesso tipo si verificano sempre più spesso. “Il sindaco ha dichiarato che è sensibile alla tematica animalista. L’amministrazione ha previsto un bando, con scadenza 26 agosto, per la presentazione di un progetto di “legalità canina”, che prevedeva peraltro azioni mirate a garantire il controllo dei cani randagi in città. Ennesimo vano tentativo – dice proprio Bennici – per affrontare il problema randagismo. Il 13 settembre, il sindaco, alla Ponzio Pilato, ha accusato le associazioni animaliste di non aver partecipato al bando, facendo ricadere su altri la responsabilità dell’incapacità della sua amministrazione nel trovare una soluzione al fenomeno randagismo. Ieri pomeriggio, un branco di cani randagi, come sempre nei pressi delle mura Timoleontee a fare quasi da cornice ad una delle location più belle della nostra città, ormai diventato loro territorio, ha continuato a generare paura, non solo a chi si avvicinava alla zona perimetrale, ma anche a me che me li sono ritrovati davanti, sul lungomare, mentre facevo running. Ho vissuto momenti di notevole panico”.
Gli episodi continuano e secondo il consigliere comunale potrebbero causare conseguenze anche peggiori. “Diversi sono stati gli episodi di aggressione che hanno coinvolto i cittadini. In alcuni casi, per fortuna, sono state scongiurate delle vere tragedie. Cosa dobbiamo aspettare ancora, che possa verificarsi l’irreparabile? Un’amministrazione che non garantisce la pulizia, la salute, il decoro, il diritto allo studio e l’incolumità dei suoi cittadini, non può continuare ad amministrare – conclude Bennici – eppure era il sindaco giusto, con una coalizione arcobaleno che poteva essere di buon auspicio, ma ad oggi sopra la città c’è solo la nuvola di Fantozzi”.