Quotidiano di Gela

Uno dei punti più bassi della storia del Gela e i giornalisti nel mirino

Gela. E’ stato un pomeriggio di ordinaria follia, una delle pagine più brutte della storia calcistica di Gela. Entrerà negli annali del calcio locale la sconfitta interna per 6-1 per opera della Citta...

A cura di Redazione
25 marzo 2019 11:26
Uno dei punti più bassi della storia del Gela e i giornalisti nel mirino -
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Gela. E’ stato un pomeriggio di ordinaria follia, una delle pagine più brutte della storia calcistica di Gela. Entrerà negli annali del calcio locale la sconfitta interna per 6-1 per opera della Cittanovese. Mai successo in passato. Ricordiamo uno 0-4 con il Giugliano ed un 1-4 con l’Igea Virtus ma con il Gela in nove uomini.

E questo è un dato statistico nudo e crudo.

Poi c’è l’altro brutto episodio. I calciatori, come successo a Genova alcuni anni fa, costretti a togliersi le maglie su “ordine” dei tifosi che li hanno definiti “indegni”. Una scena mortificante che umilia il blasone e la maglia.

Soprassediamo sul comportamento della società che ha impedito al nostro cameraman di entrare allo stadio Dino Liotta di Licata e costretto noi giornalisti a pagare il biglietto di ingresso. Il Quotidiano di Gela e Telegela non sono graditi alla dirigenza perché hanno raccontato dell’allontanamento del ds Giovanni Martello dopo una lite avvenuta alla presenza di tutti i calciatori giovedì scorso. Che l’immagine del Gela all’esterno sia compromessa non è difficile intuirlo.biglietti-300x225.jpeg

Il club, attraverso un proprio collaboratore, dopo la partita ha annunciato l’intenzione di dismettere tutto e lasciare liberi i calciatori.

Non è da escludere che qualche atleta possa a questo punto decidere di andare via. La nostra idea è quella che la situazione sia degenerata e la pagina scritta ieri sia figlia di una serie di comportamenti, decisioni, atteggiamenti e scelte che hanno condizionato anche il rendimento sportivo.

La partita di ieri quasi passa in secondo piano.

Anzi, la partita non c’è mai stata. Gela sempre in balia dell’avversario. Brucculeri sceglie 4 punte per provare a sorprendere la difesa della Cittanovese ma già dai primi minuti l’aria che tirava era pesante. Dopo il primo gol il pomeriggio era già ben chiaro a tutti. Una squadra fantasma, priva di qualsiasi mordente. La testa non c’era. La Cittanovese sembra il Barcellona ma, non ce ne vogliamo i calabresi, solo perché il Gela ieri non è mai entrato in campo. La contestazione è il risultato finale di una stagione preparata con altre prospettive e destinata invece a chiudersi in maniera traumatica e sconsolante.

E domenica c’è la vetrina del San Nicola di Bari

In attesa che la società decida entro domani cosa fare

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