Quotidiano di Gela

Provinciali, "Grande Sicilia" spinge gli autonomisti lontano da Di Stefano: cosa accadrà dopo il voto?

All'indomani delle urne, numeri alla mano, si aprirà un caso nella giunta comunale? I lombardiani potranno ancora stare in un “modello Gela” non supportato alle provinciali?

A cura di Rosario Cauchi
23 aprile 2025 07:15
Provinciali, "Grande Sicilia" spinge gli autonomisti lontano da Di Stefano: cosa accadrà dopo il voto? - Il sindaco Di Stefano e l'autonomista Rosario Caci
Il sindaco Di Stefano e l'autonomista Rosario Caci
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Gela. Sono ultimi giorni frenetici per il sindaco Di Stefano e per i suoi alleati, prima delle urne di domenica 27 aprile per le provinciali di secondo livello (destinate al solo voto dei primi cittadini e dei consiglieri comunali). Ieri, dopo la breve pausa pasquale, Di Stefano ha continuato a muoversi sul territorio e a Riesi ha incontrato i rappresentanti del Partito democratico, che sostengono il suo progetto in tutti i Comuni della Provincia. Le interlocuzioni e i contatti con i supporter e con gli altri pezzi della sua “alternativa” sono continui. Di Stefano, alla testa di una coalizione progressista e civica, se la vedrà, per la presidenza del Libero Consorzio di Caltanissetta, sia con il primo cittadino nisseno Walter Tesauro, supportato da Forza Italia e da entità politiche come “Grande Sicilia”, sia con il capo dell'amministrazione niscemese Massimiliano Conti (sostenuto da Lega, FdI, Dc e Noi Moderati). Il sindaco Di Stefano cerca la massima compattezza intorno al progetto per giungere alla guida del Libero Consorzio, con una formazione che dovrà essere capace di tenere testa al centrodestra, diviso tra Tesauro e Conti. I calcoli e le eventuali geometrie variabili, in giunta a Palazzo di Città, arriveranno solo dopo l'esito delle urne di domenica. Sicuramente, il sindaco cercherà di avere un quadro chiaro anche dagli autonomisti dell'Mpa. In giunta, a livello cittadino, lo sostengono. A Palermo, però, sono nel progetto di centrodestra del presidente della Regione Schifani e ieri uno dei riferimenti di “Grande Sicilia”, l'ex viceministro Giancarlo Cancelleri, ha espressamente spiegato che il sostegno andrà a Tesauro e al consigliere collocato nella lista di Forza Italia. “Grande Sicilia” raggruppa tre diverse formazioni, compreso l'Mpa. A questo punto pare evidente che non potrà esserci un  appoggio dei lombardiani all'alternativa di Di Stefano. In consiglio comunale, in città, gli autonomisti non hanno una rappresentanza. Ce l'hanno, sotto le insegne di “Grande Sicilia”, in altri Comuni del territorio provinciale. Il voto, salvo sorprese, andrà a Tesauro e a Forza Italia. All'indomani delle urne, numeri alla mano, si aprirà un caso nella giunta comunale? I lombardiani potranno ancora stare in un “modello Gela” non supportato alle provinciali? Più di qualche interrogativo se lo pongono pure gli alleati del sindaco Di Stefano, a maggior ragione visto che la corsa per il Libero Consozio ha condotto altre formazioni di centrosinistra e civiche, inizialmente distanti dal “modello Gela”, ad accettare un accordo complessivo, per stare nell'alternativa di Di Stefano. Oggi, il sindaco, probabilmente, avrà interlocuzioni proprio con gli autonomisti, così da delineare il quadro. Lo stesso dovrebbe fare con gli esponenti del laboratorio politico “PeR”, formazione all'opposizione dell'amministrazione Di Stefano ma che ha accolto l'appello al dialogo e ad un'alleanza forte, reso pubblico dal vicepresidente Ars Di Paola. Indipendentemente dalla collocazione e dalla strategia, l'alleanza alla quale punta il sindaco passa da un supporto concreto alla causa del progetto per la Provincia. A urne chiuse e con i risultati ufficiali, pure la giunta comunale verrà messa sotto accurata disamina politica

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