"Provinciali? E' una questione di territorio, Gela merita rispetto", Di Stefano: "Conti si unisca"
Gela. L’attenzione prevalente è tutta concentrata sui punti prioritari dell’agenda amministrativa e queste settimane possono essere decisive, anzitutto nel percorso verso il bilancio stabilmente riequ...

Gela. L’attenzione prevalente è tutta concentrata sui punti prioritari dell’agenda amministrativa e queste settimane possono essere decisive, anzitutto nel percorso verso il bilancio stabilmente riequilibrato. Il sindaco Di Stefano, però, deve inevitabilmente gestire pure il diario di bordo politico. La giunta è tornata al completo e qualche variazione in più potrebbe materializzarsi solo a seguito di novità normative che possano pervenire dall’Ars. La vicesindacatura al Pd va solo ufficializzata. Una prova importante per il “modello Gela” ci sarà, salvo altri ripensamenti istituzionali, a fine aprile. Le elezioni provinciali di secondo livello diranno quale rappresentanza avrà questo ente, sospeso da anni e commissariato. Di Stefano potrebbe essere la guida della coalizione che trarrà fondamento proprio dal “modello Gela”, progressista e civico. Ieri, il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti, altro potenziale candidato alla presidenza, ha detto senza pretattica che “il modello Gela non esiste”. Si è sganciato da un’eventuale coalizione “costruita solo contro il presidente Schifani”. Anzi, ha consigliato a Di Stefano di non farsi trascinare dalla fronda contraria al governatore siciliano. “Non è una questione politica ma territoriale – sottolinea il sindaco Di Stefano – spero che Conti comprenda che la partita non è destra contro sinistra o viceversa. Si tratta della rappresentanza di un territorio. Gela merita rispetto. Al momento, la mia candidatura non è stata ufficializzata e non ho intenzione di candidarmi contro Schifani. Ci sono partiti che non si rivedono nel centrodesta del presidente della Regione, come è giusto che sia. Però, ci sono anche partiti di centrodestra che sono distanti dalla mia amministrazione. E’ la logica della politica. Attualmente, stiamo ragionando insieme agli alleati. Invito il sindaco Conti a unirsi a questo ragionamento che è, ripeto, per il territorio”. Il primo cittadino civico fa una disamina piuttosto chiara.
“Caltanissetta, in quanto capoluogo di provincia, ha di per sé più risorse e più servizi, sta di diritto alla presidenza della conferenza dei sindaci in materia di sanità. Niscemi, attraverso il sindaco Conti, guida l’Ati idrico e lo fa bene. Per me, può anche rimanere. Gela non può essere rappresentata nel cda della Srr4, dove siedono i sindaci di Delia, Sommatino e Riesi, non certo vicini alla nostra area politica. Anche Comuni come Butera e Mazzarino possono ambire al cda – continua – Gela non può farlo nonostante concentri sul proprio territorio tutto il ciclo dell’impiantistica. Quindi, la nostra città dovrà sempre inchinarsi? Non penso proprio. Tutti hanno e Gela non può ambire? La Provincia che uscirà da queste consultazioni di secondo livello non è quella di un tempo. Ci saranno solo un presidente e dieci consiglieri eletti con il metodo D’Hondt puro”. Gli approfondimenti interni alla coalizione del “modello Gela”, per le provinciali, proseguiranno nei prossimi giorni. Ci sono già state due riunioni. Probabilmente, se ne parlerà nel corso del vertice della maggioranza consiliare, fissato per giovedì sera. Di Stefano è ancora cauto rispetto alla sua discesa in campo per la presidenza della Provincia ma fa intendere che vuole una rappresentanza importante per la città.