Perseguitava una coppia di coniugi, un disoccupato non parla davanti al giudice

 
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Gela. Ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti al giudice delle indagini preliminari Chiara Raffiotta. Un disoccupato trentunenne è accusato di stalking per aver preso di mira, stando ai magistrati della procura, una coppia di coniugi che vive a pochi passi dalla sua abitazione.

Per questa ragione, al giovane è stato imposto il divieto di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalle presunte vittime. Il provvedimento gli è stato notificato dagli agenti di polizia del commissariato. In base alla ricostruzione d’accusa, i problemi sarebbero sorti quando l’indagato iniziò a sentirsi costantemente deriso dai due coniugi.
Allo stato attuale, vengono contestati solo due episodi. Per questa ragione, il suo legale di fiducia, l’avvocato Filippo Spina, mette in dubbio la fondatezza dei capi d’imputazione. Non ci sarebbero, infatti, le condizioni necessarie per accusare il disoccupato di stalking. La misura, intanto, è stata confermata dal giudice Raffiotta anche se la difesa ha già scelto di agire davanti ai magistrati del tribunale della libertà di Caltanissetta per ottenerne la revoca.

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