“Percorso della memoria”, il capo della Polizia Giannini a Palermo

 
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PALERMO (ITALPRESS) – Il capo della Polizia, Lamberto Giannini, ha partecipato all’inaugurazione presso la Questura di Palermo dei corridoi sotterranei del complesso di Santa Elisabetta, al cui interno è stato allestito un itinerario fotografico, il “Percorso della memoria”, nella quale sono state inserite le fotografie e le storie di dieci agenti della squadra mobile che hanno pagato con la vita la loro lotta contro la Mafia e la criminalità. In un giorno simbolico come quello dell’anniversario della morte di Boris Giuliano, capo della squadra mobile del capoluogo siciliano ucciso dalla Mafia in un agguato il 21 luglio 1979, Giannini ha voluto sottolineare l’importanza della memoria per le nuove generazioni. “E’ fondamentale rendere onore a queste persone e far conoscere agli altri esperienze e storie di servitori dello Stato che hanno fatto il massimo fino all’estremo sacrificio – ha detto Giannini ai cronisti – Credo che con il loro esempio e il loro insegnamento vadano ricordati, perchè così continuano il loro servizio nei confronti dei ragazzi e le nuove generazioni che capiscono cosa è stata e cosa è ora la lotta alla Mafia e quanto si possa andare avanti nel proprio dovere fino a perdere la vita”. Al taglio del nastro nell’atrio della squadra mobile della Questura palermitana, presente anche il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, accanto alle altre autorità quali il Prefetto Giuseppe Forlani, oltre al Questore Leopoldo Laricchia e al direttore centrale anticrimine della Polizia, Francesco Messina, che hanno successivamente preso la parola. “Un’idea nata dalla squadra mobile in un luogo simbolo di Palermo. Il percorso ricorda dieci caduti della squadra mobile – ha spiegato Laricchia – Vogliamo continuare ad aprire la Questura alla città e alla società civile”. “La squadra mobile di Palermo è un ufficio che ha una forza simbolica. La memoria di chi ha fatto un percorso in un epoca in cui non tutto il paese era conscio del pericoloso mafioso è doverosa – ha chiosato Messina – Dobbiamo ricordare i pionieri, gli eroici colleghi, che ci hanno consentito di arrivare ai risultati raggiunti”.
– foto: xd7
(ITALPRESS).