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Pef e sfiducia, centrodestra alla prova del nove: l'ala dura contro le scelte di Sammito e Cascino

Gela. La mozione di sfiducia al sindaco Lucio Greco, che martedì prossimo in aula consiliare potrebbe essere decisamente depotenziata rispetto alle iniziali aspettative, sta diventando una sorta di at...

A cura di Rosario Cauchi
30 aprile 2023 09:06
Pef e sfiducia, centrodestra alla prova del nove: l'ala dura contro le scelte di Sammito e Cascino - Consiglieri di centrodestra in aula
Consiglieri di centrodestra in aula
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Gela. La mozione di sfiducia al sindaco Lucio Greco, che martedì prossimo in aula consiliare potrebbe essere decisamente depotenziata rispetto alle iniziali aspettative, sta diventando una sorta di atto di fedeltà al futuro patto di centrodestra. È soprattutto quest’area politica che spinge per chiudere anticipatamente la sindacatura attuale. Tra venerdì sera e l’intera giornata di ieri, la coalizione in cerca di unità è finita, quasi inaspettatamente, davanti ad un doppio caso. Ha tentato il blitz politico, approfittando dei numeri al ribasso dei pro-Greco, per far saltare il Piano economico finanziario del nuovo servizio rifiuti che non ha mai condiviso, ma ha dovuto incassare la contromossa del primo cittadino che ha chiesto e ottenuto la convocazione di una seduta d’urgenza, nella stessa giornata della mozione di sfiducia. Scappatoia che ha portato l’ala dura del centrodestra a criticare pesantemente la convocazione firmata dal presidente Salvatore Sammito, considerata fuori dagli schemi e fin troppo sbilanciata in favore dell’amministrazione. Ieri mattina, non sono mancate le riflessioni sulla seduta d’urgenza per il Pef, vista come una forzatura. Se con Sammito le distanze sono da qualche tempo sempre più nette, anche perché il presidente del civico consesso non ha mai nascosto la sua contrarietà alla sfiducia, tutto si sarebbero aspettati in casa centrodestra salvo il richiamo alla responsabilità improvvisamente partito dal consigliere cuffariano Vincenzo Cascino. Il decimo firmatario della mozione ha deciso che la sfiducia può attendere: prima bisognerà dare tempo all’amministrazione comunale per gli atti finanziari e per le misure correttive richieste dalla Corte dei Conti. Un vero e proprio uragano politico si è abbattuto sul gruppo di centrodestra. Nella Dc il coordinatore Natino Giannone è stato costretto a ricorrere ai ripari. Ha sconfessato l’intervento pubblico di Cascino “che martedì in aula deve votare per la sfiducia”, altrimenti rischia di restare fuori dal partito.

Pezzi importanti del partito schierati nettamente per la sfiducia, in primis il consigliere Gabriele Pellegrino e l’ex parlamentare Ars Pino Federico, hanno fatto la voce grossa mettendo in forse il loro prosieguo tra le fila cuffariane. Giannone, a sua volta spiazzato dall’appello di Cascino, si è visto costretto a correre ai ripari. “La Dc non ha preso decisioni diverse dalla sfiducia”, si è affrettato a dire al termine di un vertice di fuoco. Se il consigliere non dovesse rientrare tra i ranghi, potrà probabilmente considerarsi fuori dal progetto Dc. Il centrodestra intransigente non è affatto in vena di fare sconti a Greco. La linea dura di Fratelli d’Italia e della Dc è stata messa a rischio dalle parole di Cascino e ora si stanno vagliando con molta attenzione tutti i fronti, da Forza Italia passando per la Lega. Il voto di martedì sul Pef e sulla mozione di sfiducia è la prova del nove per un centrodestra che vuole andare alle prossime amministrative senza più alcuna traccia politica del sindaco Greco e del suo gruppo di riferimento. Dovrà però monitorare con molta attenzione anzitutto gli animi interni: Cascino potrebbe aver aperto una faglia. Nel centrodestra sarà anche una questione di leadership. Il protagonismo sempre maggiore del consigliere meloniano Salvatore Scerra e del gruppo che vede in Federico un punto indiscusso potrebbe alimentare reazioni interne volte a ridimensionarli.

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