Ospedale “Vittorio Emanuele” malato grave: Giudice, “liste di attesa di oltre un anno”

 
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Il consigliere Paola Giudice

Gela. Liste di attesa troppo lunghe, oltre un anno per esami diagnostici, e reparti carenti. L’ospedale “Vittorio Emanuele”, nonostante gli annunci del management e di una parte della politica, è ancora un “malato grave”. Lo spiega il vicepresidente del consiglio comunale Paola Giudice. “La politica, partendo dall’organo consiliare per le proprie competenze, deve intervenire per contribuire a focalizzare i problemi e risolverli prima che sia troppo tardi, cioè, prima di morire o vedere peggiorare le proprie condizioni di salute in attesa di un controllo che, spesso, viene fissato ad una data troppo lontana rispetto alla reale esigenza. Giusto per fare un esempio, coloro che hanno bisogno di un approfondimento diagnostico oggi, ossia ottobre 2020, sono destinati a sottoporsi all’esame nel luglio 2021. Le liste di attesa – dice Giudice – descrivono lo stato della sanità pubblica locale che ha bisogno di uomini, cioè assunzioni, potenziamento dell’organico, attività formativa continua, nuova programmazione dei reparti e quindi meno confusione. Dal Pronto Soccorso all’Urologia, dall’Utic alla Medicina, dalla Pediatria all’Ostetricia, da Ortopedia al reparto dedicato alle indagini endoscopiche. Non esiste un reparto nel quale vi sia il rispetto della pianta organica. Questo è uno dei problemi che genera le lunghe e rischiose liste di attesa, rischiose perché di salute si vive, con gli esami preventivi ci si salva, con i ritardi si muore”.

Questioni sollevate anche dai componenti della commissione consiliare sanità e che secondo Giudice vanno affrontante in un apposito tavolo istituzionale. “Alla luce dell’allarmante e repentino innalzamento nella nostra città dei casi di positività al virus Covid19, capire come si sta muovendo il nostro nosocomio è fondamentale, considerato che allo stato non esiste un reparto Covid da dedicare, quantomeno a chi per qualunque motivo debba sottoporsi al tampone o presenti sintomi da contagio. Chiedo una riunione specifica al sindaco per approntare insieme a chi dirige il presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” un’analisi reparto per reparto, così da vederci chiaro, senza giri di parole, senza alcuna polemica. Stabilire un metodo è la prima azione per avere un approccio sistemico per individuare responsabilità e agire.  Mi pare chiaro – conclude il vicepresidente dell’assise civica – che nessuno di noi ha responsabilità dirette nella sanità pubblica perché nessuno di noi ha ruoli gestionali, in compenso abbiamo una responsabilità etica più importante, servire chi ci ha eletti, i cittadini”.

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