Gela. “Perché tutto questo spazio pubblico liberato solo per pochi minuti, perché tanta pulizia per qualcosa che è durata solo un attimo. La vorremmo sempre, dovrebbe essere la regola”. Sono tanti gli interrogativi che Simone Morgana, presidente della Fiab si pone all’indomani del passaggio del Giro di Sicilia. Da anni Morgana si batte per una città più smart, contro l’uso di auto ed a favore della pedonalizzazione di molti spazi urbani. “Saranno state le bici ad esaltare la bellezza del Lungomare? Ce lo siamo chiesti subito quando abbiamo visto ripulire marciapiedi e strade del Lungomare Federico II di Svevia – scrive Morgana – e quando il fondo stradale è stato rimesso a nuovo o quasi. Probabilmente il merito è stato delle bici, purtroppo, però, non di quelle nostrane, ma di quelle che hanno animato il Giro di Sicilia. La corsa a tappe organizzata da RCS sport è passata in carovana con i suoi campioni e il suo circo mediatico sulle nostre strade costiere e ha spinto amministrazione e regione a fare dei piccoli, banali ritocchi, che hanno reso più bello una delle nostre vie cittadine”.
Via Mare senza auto
“Lo stupore è stato grande quando il Lungomare, per il giorno della gara, si mostrava senz’auto, con i bambini che potevano camminare al centro della carreggiata, nel silenzio del pomeriggio, senza il pericolo di essere investiti dalle auto. Uno stupore che ha lasciato l’amaro in bocca Abbiamo visto gioia su molti volti, abbiamo sentito il rumore del mare e goduto di un pezzo magnifico della nostra città, il tutto senza auto. A questa amministrazione chiediamo da tempo interventi concreti per la mobilità e dispiace toccare con mano tanta bellezza solo per un brevissimo spazio di tempo”.
Più chiusure ed autovelox
“Basterebbe programmare le chiusure, fare interventi corretti di moderazione del traffico, autovelox e restringimenti costanti di carreggiata, basterebbero piccole cose per restituire la città alle persone. Abbiamo gioito per lo spot fantastico che il Giro di Sicilia ha fatto a Gela, ma quello spot, se vuole essere duraturo, deve passare da interventi mirati di vivibilità urbana che limitino drasticamente la circolazione delle auto e restituiscano la strada e la città tutta alle persone”.