Maltrattamenti al piccolo figlio, condanna per una donna a conclusione del giudizio

 
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Gela. Due anni con pena sospesa. Il giudice Miriam D’Amore ha concluso con questa decisione il procedimento a carico di una donna accusata di maltrattamenti e violenze sul figlio, che all’epoca dei fatti non aveva ancora quattro anni. Nel corso del dibattimento, sono stati sentiti diversi testimoni. La procura, con il pm Gesualda Perspicace, ha ritenuto fondate le contestazioni, richiedendo la condanna a due anni e sei mesi. Una linea analoga l’ha tenuta il legale di parte civile, l’avvocato Maria Elena Ventura, costituita nell’interesse dell’ex marito dell’imputata, padre del bambino. Per la parte civile, la condotta della donna ha inciso sul piccolo. La difesa, con il legale Boris Pastorello, ha invece riferito una ricostruzione differente, pure sulla scorta di quanto spiegato dall’imputata, che ha respinto gli addebiti. Secondo la sua versione, non ci sarebbero mai stati maltrattamenti sul bambino.

La coppia di coniugi, per ragioni lavorative, spesso si spostava e nel corso del tempo sarebbero iniziati i problemi. Per l’accusa, la donna avrebbe tenuto una condotta non consona a danno del figlio, fino ai maltrattamenti.

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