Lo schianto del Venerdì Santo sulla Gela-Manfria, per la morte di una cinquantaseienne c’è l’udienza preliminare

 
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Il tratto stradale dell'incidente

Gela. Le indagini sono state chiuse nelle scorse settimane.


L’incidente sulla Gela-Manfria. A febbraio, invece, è stata fissata l’udienza preliminare successiva alla morte della cinquantaseienne Gaetana Di Fede. La donna perse la vita lungo la Gela-Manfria, a ridosso di Montelungo, dopo un grave incidente stradale. Era a bordo della Nissan Qashqai, condotta dal marito, quando la vettura avrebbe impattato con una Renault Clio, guidata da una donna che non riportò gravi conseguenze. Per la cinquantaseienne, invece, non ci fu niente da fare, morì sul colpo, e neanche i primi soccorsi riuscirono ad evitare il peggio. Le indagini sono state chiuse dai magistrati che hanno approfondito le posizioni sia della conducente della Renault sia del marito alla guida della Nissan, poi ribaltatasi. L’ipotesi d’accusa è di omicidio colposo. Sarà il giudice dell’udienza preliminare, a questo punto, a valutare quanto emerso e a pronunciarsi sull’eventuale rinvio a giudizio. Gaetana Di Fede e il marito stavano raggiungendo la città per partecipare ai riti del Venerdì Santo. I familiari della donna hanno seguito l’intero fase di indagine e potrebbero costituirsi parti civili. La conducente della Renault è difesa dai legali Tommaso Vespo e Davide Catania. Il marito della cinquantaseienne, invece, è stato rappresentato dall’avvocato Rocco Cutini.

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