Gela. Coinvolto nell’inchiesta “Redivivi 2”, con l’accusa di aver messo sotto estorsione i titolari di una piccola impresa impegnata nella raccolta della plastica usata, il cinquantenne Maurizio Trubia è stato sottoposto a misura di prevenzione per un periodo di cinque anni. Una decisione adottata perché gli inquirenti lo ritengono socialmente pericoloso, soprattutto rispetto alle accuse che gli vengono mosse dai pm della Dda di Caltanissetta. E’ attualmente a processo davanti al collegio penale del tribunale, insieme al presunto complice Diego Nastasi. Intanto, il legale di fiducia, l’avvocato Nicoletta Cauchi, si è rivolto ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta per contestare la misura impostagli. Per la difesa, non ci sarebbero i presupposti anche in attesa che i giudici del collegio penale di Gela emettano il loro verdetto.
Trubia e Nastasi (difeso dall’avvocato Dionisio Nastasi) vennero arrestati a seguito di approfondimenti investigativi partiti dopo il maxi blitz “Redivivi”, tutto incentrato sul presunto controllo mafioso del mercato della plastica nelle aree rurali della città. Da alcune intercettazioni risalirono anche a Trubia e Nastasi.