Gela. La crisi economica che si sta abbattendo sulla città, senza trascurare nessun settore, miete un’altra vittima “eccellente”. Il fallimento dopo la flessione. Negli scorsi giorni, i giudici del tribunale hanno dichiarato il fallimento dell’azienda Corima, per anni impegnata nell’indotto della fabbrica Eni. Il gruppo metalmeccanico, schiacciato dalla perdita delle commesse all’interno dello stabilimento e dall’assenza di vere alternative, ha dovuto cedere. Per mesi, i dipendenti hanno partecipato alle proteste nella fabbrica Eni di contrada Piana del Signore, affiancando i tanti colleghi dell’indotto in difficoltà. La crisi, però, è stata più forte. Dopo la dichiarazione di fallimento, si è proceduto alla nomina di un curatore che si occuperà di gestire le fasi successive. La scelta è caduta sul professionista Giorgio Vindigni.